La sorprendente velocità della placca indo-australiana
L’Australia, appoggiata sulla placca indo-australiana, è il continente con il movimento tettonico più rapido della Terra, avanzando verso nord alla velocità media di 7 centimetri all’anno. Questo ritmo, simile a quello della crescita di capelli e unghie, supera di gran lunga quello medio globale di circa 1,5 centimetri annui, come riportato dalla NOAA. Il suo continuo avanzamento sta portando l’intero continente sempre più vicino all’Asia sudorientale.
Una deriva che anticipa la formazione di un nuovo supercontinente
Questo incessante spostamento verso nord potrebbe condurre, nei prossimi milioni di anni, a una collisione tra la placca indo-australiana e quella eurasiatica, dando vita a un nuovo complesso continentale, che alcuni geologi chiamano Austrasia. Si tratterebbe di un processo analogo a quello che, circa 200 milioni di anni fa, portò alla formazione di Gondwana, il supercontinente che includeva Africa, Antartide, Australia, Sud America e altre terre emerse.
Placche tettoniche: una danza impercettibile ma continua
Sebbene invisibile a occhio nudo, l’intera superficie terrestre è in costante movimento. Le placche tettoniche, vere e proprie zolle galleggianti sulla superficie terrestre, si scontrano, si comprimono o si allontanano l’una dall’altra. La Terra non è una sfera statica, ma una sorta di pavimento frammentato che si sposta su un nastro trasportatore geologico, modellando montagne, fondali oceanici e terremoti nel corso delle ere geologiche.
I problemi causati dal movimento ai sistemi di localizzazione
Questi movimenti tettonici, pur essendo lenti per i nostri standard, creano problemi concreti per la tecnologia moderna, in particolare per i sistemi di navigazione satellitare come GPS, GLONASS, Galileo e BeiDou. Questi strumenti si basano su coordinate fisse, che diventano progressivamente imprecise rispetto alla reale posizione del suolo. Fino al 2017, l’Australia utilizzava ancora le coordinate del 1994, risultando spostata di 1,6 metri rispetto alla realtà. Per questo motivo, le autorità hanno aggiornato il sistema di riferimento, riconoscendo un movimento ufficiale di 1,8 metri a nord-est.
Un continente che cambia anche il modo di leggere le mappe
Il caso dell’Australia evidenzia quanto sia fondamentale aggiornare periodicamente le coordinate geografiche per mantenere allineate le mappe digitali con la realtà fisica del pianeta. Il fenomeno, seppur invisibile a livello quotidiano, trasforma il mondo sotto i nostri piedi, influenzando cartografia, infrastrutture, geodesia e comunicazioni globali.