La missione EMIT della NASA rivela nuove mappe globali dei minerali terrestri
La missione EMIT (Earth Surface Mineral Dust Source Investigation) della NASA ha prodotto le prime mappe globali dei minerali ematite, goethite e caolinite nelle regioni aride della Terra, utilizzando i dati raccolti nell’anno conclusosi a novembre 2023. Questa missione ha raccolto miliardi di misurazioni di questi tre minerali e di altri sette che possono influenzare il clima quando vengono sollevati nell’aria durante le tempeste di polvere.
Le mappe dei minerali e il loro ruolo nel cambiamento climatico
Creazione delle prime mappe dettagliate
La missione EMIT ha creato le prime mappe complete delle regioni sorgenti di polvere minerale del mondo, fornendo le posizioni precise di 10 minerali chiave in base al modo in cui riflettono e assorbono la luce. Quando i venti sollevano queste sostanze nell’aria, esse raffreddano o riscaldano l’atmosfera e la superficie terrestre, a seconda della loro composizione. Comprendere la loro abbondanza in tutto il mondo aiuterà i ricercatori a prevedere gli impatti futuri sul clima.
La missione EMIT e la sua importanza per la scienza del clima
Lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel 2022, EMIT è uno spettrometro ad immagini sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA in California meridionale. La missione soddisfa un bisogno cruciale tra gli scienziati del clima per informazioni più dettagliate sulla composizione minerale della superficie terrestre.
Le capacità della missione EMIT e le sue scoperte
La mappatura dei minerali in Africa del Nord e nella Penisola Arabica
Ad oggi, la missione ha catturato più di 55.000 “scene” – immagini della superficie di 80 per 80 chilometri – nella sua area di studio, che include regioni aride all’interno di una cintura larga 11.000 chilometri intorno alla sezione mediana della Terra. Prese insieme, le scene comprendono miliardi di misurazioni – più che sufficienti per creare mappe dettagliate della composizione della superficie.
Le capacità aggiuntive della missione EMIT
La missione ha anche dimostrato una serie di capacità aggiuntive nei suoi 17 mesi in orbita, tra cui il rilevamento di pennacchi di metano e anidride carbonica emessi da discariche, strutture petrolifere e altre infrastrutture.
Polvere e clima
Gli scienziati sanno da tempo che la polvere minerale trasportata dall’aria influisce sul clima. Sanno che le sostanze più scure, ricche di ossido di ferro, assorbono l’energia del Sole e riscaldano l’aria circostante, mentre le sostanze più chiare, non a base di ferro, riflettono la luce e il calore, raffreddando l’aria. Tuttavia, è rimasto incerto se questi effetti abbiano un impatto netto di riscaldamento o raffreddamento.
Polvere ed ecosistemi
Oltre a sfruttare i dati minerali di EMIT per migliorare la modellazione del clima terrestre, gli scienziati possono utilizzare le informazioni per studiare l’impatto della polvere sugli ecosistemi in cui atterra. Esistono forti evidenze che le particelle che si depositano nell’oceano possono stimolare fioriture di fitoplancton, con implicazioni per gli ecosistemi acquatici e il ciclo del carbonio del pianeta. Gli scienziati hanno anche dimostrato che la polvere originaria delle Ande del Sud America, così come di parti del nord e dell’Africa subsahariana, fornisce nutrienti per la crescita della foresta pluviale nel bacino amazzonico.
Una nuova generazione di scienza
Oltre a tracciare 10 minerali chiave che fanno parte della sua missione principale, i dati EMIT vengono utilizzati per identificare una gamma di altri minerali, tipi di vegetazione, neve e ghiaccio e persino sostanze prodotte dall’uomo in prossimità della superficie terrestre. E con molte più misurazioni a loro disposizione, i ricercatori saranno in grado di trovare relazioni statistiche tra le caratteristiche della superficie e altre caratteristiche di interesse.
Ulteriori informazioni sulla missione
EMIT è stata selezionata dalla sollecitazione Earth Venture Instrument-4 nell’ambito della Divisione Scienze della Terra della Direzione delle Missioni Scientifiche della NASA ed è stata sviluppata presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, che è gestito per l’agenzia dal Caltech di Pasadena, California. I dati dello strumento sono disponibili presso il NASA Land Processes Distributed Active Archive Center per l’utilizzo da parte di altri ricercatori e del pubblico.