Nel cuore delle antiche paludi del periodo Siluriano, circa 400 milioni di anni fa, si ergevano strane strutture colossali alte fino a 8 metri, larghe, massicce e senza rami. Queste forme imponenti, note come Prototaxites, da oltre 165 anni rappresentano uno dei più grandi enigmi paleontologici mai rinvenuti. Le loro tracce fossili, scoperte inizialmente lungo le coste della Baia di Gaspé, in Québec, sfuggono ancora oggi a una classificazione chiara.
Il geologo John William Dawson, negli anni 1850, pensò fossero alberi marcescenti, tanto da attribuire loro il nome di “prima conifera”. Tuttavia, la loro vera natura ha continuato a sfidare ogni tentativo di identificazione scientifica. Solo nel 2001, Francis Hueber, paleontologo del National Museum of Natural History, propose che Prototaxites fosse in realtà un enorme fungo. Questa ipotesi sembrò ricevere conferma nel 2017, quando un’analisi dettagliata di un frammento fossile identificò texture simili ai funghi Ascomycota.
Ma il mistero è tutt’altro che risolto.
Un nuovo studio, ancora non sottoposto a peer review e condotto da ricercatori dell’Università di Edimburgo, suggerisce che Prototaxites potrebbe non appartenere a nessun gruppo biologico attualmente esistente. Attraverso una rigorosa indagine microscopica e chimica, gli scienziati hanno escluso con decisione funghi, alghe, piante, licheni e perfino animali primitivi. I fossili sembrano unici, privi di qualunque legame con organismi viventi conosciuti.
Analizzando la microanatomia di frammenti appartenenti a P. taiti, una presunta forma minore del genere, i ricercatori hanno osservato tubi interni e macchie midollari che non combaciano con nessun altro eucariote noto. Le cellule non sono compatibili con quelle dei funghi moderni, mentre la composizione chimica li esclude anche dalle piante o alghe.
Secondo il rapporto, Prototaxites potrebbe rappresentare un ramo completamente separato dell’evoluzione, parte di una forma di vita eucariote del tutto scomparsa e mai descritta finora. Una vera e propria anomalia evolutiva, che sottolinea quanto l’esperimento della vita sulla Terra sia stato ricco di tentativi falliti, molti dei quali non hanno lasciato discendenti.
Cosa abbia causato l’estinzione di questi giganti misteriosi, o se davvero non siano altro che un ramo isolato di un gruppo noto, resta una questione aperta. Fino a che non emergeranno nuovi fossili o tecnologie capaci di svelare l’intera loro storia, Prototaxites continuerà a rappresentare uno degli enigmi più affascinanti del mondo naturale.