WASHINGTON – In un clima politico sempre più segnato da tensioni ideologiche, la Nasa ha compiuto un passo indietro sul fronte della diversità e inclusione, eliminando dal proprio sito ufficiale ogni riferimento al traguardo simbolico che prevedeva l’arrivo della prima donna e della prima persona di colore sulla superficie lunare.
L’obiettivo, stabilito durante il primo mandato dell’ex presidente Donald Trump, faceva parte della missione Artemis III, programmata per il 2027, e avrebbe dovuto rappresentare un momento storico per l’esplorazione spaziale umana. Tuttavia, in linea con le nuove direttive della Casa Bianca, l’agenzia spaziale americana ha aggiornato la comunicazione ufficiale eliminando ogni cenno a criteri di inclusione nell’assegnazione dell’equipaggio.
All’interno della nuova descrizione pubblicata online, la Nasa parla genericamente di “scoperta scientifica, progresso tecnologico e preparazione per future missioni su Marte”, specificando che Artemis III porterà i “primi esseri umani” nella zona vicina al Polo Sud lunare, senza ulteriori dettagli sulla composizione del team.
A suscitare ulteriore clamore è stata la rimozione completa della graphic novel intitolata “First Woman”, un progetto narrativo rivolto alle nuove generazioni, che raccontava le avventure dell’astronauta immaginaria Callie Rodriguez, la prima donna a guidare una missione lunare. Il personaggio, emblema di un equipaggio all’insegna della rappresentanza globale, è sparito da ogni archivio online dell’ente spaziale.
In una nota indirizzata ai media statunitensi, la Nasa ha confermato l’adeguamento linguistico in base all’ordine esecutivo dell’ex presidente Trump, specificando di essere “in attesa di ulteriori dettagli sui piani futuri dell’amministrazione” e ribadendo l’impegno a proseguire l’esplorazione spaziale su Luna e Marte, “a beneficio di tutta l’umanità”.
Le modifiche stanno già sollevando interrogativi in merito alle scelte dell’equipaggio per le future missioni Artemis, a partire dalla missione lunare del 2027, che avrebbe dovuto segnare un momento di svolta epocale per l’uguaglianza di genere e la rappresentanza delle minoranze nel settore aerospaziale.