Le scimmie dal naso camuso bianco e nero, che vivono nelle foreste montane della Cina sud-occidentale, adottano un comportamento sorprendentemente accurato quando si tratta di affidare i propri cuccioli ad altre femmine del gruppo. Le madri di questa specie, infatti, sembrano preferire come babysitter quelle femmine che hanno già accumulato esperienza genitoriale, piuttosto che le più giovani e inesperte.
Questo comportamento è stato osservato da Chun-Yan Cui, ricercatrice presso la Southwest Forestry University, che ha condotto uno studio approfondito su una popolazione di questi primati. L’osservazione si è svolta tra le fitte foreste della provincia di Yunnan, dove i branchi di Rhinopithecus bieti – nome scientifico di queste scimmie – si muovono in gruppo, collaborando nella crescita dei piccoli.
Le madri, durante i momenti in cui si allontanano per cercare cibo o riposare, affidano i propri neonati ad altre femmine del gruppo. Tuttavia, non tutte ricevono la stessa fiducia. Secondo le analisi di Cui, le madri scelgono accuratamente chi può prendersi cura dei loro piccoli, preferendo coloro che hanno già avuto figli e mostrano una comprovata competenza materna.
Questa forma di allevamento cooperativo, comune in molte specie di primati, consente alle femmine giovani di osservare e apprendere competenze fondamentali per la crescita dei cuccioli. Nonostante ciò, le madri mostrano una chiara preferenza a lasciare i propri piccoli a femmine che hanno già dimostrato di essere affidabili nella cura dei neonati.
Le osservazioni hanno anche rivelato che questa pratica ha un impatto significativo sulla sopravvivenza dei piccoli. Le babysitter più esperte riducono i rischi per i neonati, fornendo protezione, nutrimento e maggiore attenzione durante i periodi di assenza delle madri.
Questa dinamica sottolinea quanto siano complesse le strutture sociali dei gruppi di scimmie dal naso camuso, i cui comportamenti mostrano analogie sorprendenti con quelli delle comunità umane. Le scelte consapevoli delle madri di Rhinopithecus bieti dimostrano che, anche nel regno animale, l’esperienza rappresenta un criterio fondamentale per la cura e la protezione dei più piccoli.