Negli ultimi decenni gli studi sulla genetica hanno fatto passi da gigante. Questi progressi hanno consentito agli scienziati di trasformare la struttura del DNA umano in quella del DNA della tanto odiata zanzara.
La procedura ha richiesto il lavoro di due gruppi di ricercatori, che hanno lavorato nelle prime fasi indipendentemente. Fin dai primi momenti, si sono resi conto di importanti caratteristiche sulla struttura genomica di queste due specie.
Innanzitutto, le zanzare hanno cromosomi blandamente piegati, mentre quelli degli esseri umani sono legati in modo saldo. In secondo luogo, i ricercatori hanno capito come a causare questa differenza fosse un’unica proteina, chiamata Condensina II.
Di conseguenza, la biologa oncologa dell’Università di Amsterdam, Claire Hoencamp, ha dimostrato come, disattivando il gene produttore di questa proteina, il DNA umano si riconfigurasse per ricalcare la struttura genetica delle zanzare.
La scoperta indica quanto specie così apparentemente diverse possano aver sviluppato caratteristiche comuni nel corso della loro evoluzione nel tempo. Ovviamente tutto ciò non ha nulla a che vedere con ipotesi della creazione di bizzarri “insetti umani”.
La teoria è avvallata dalla genetista Olga Dudchenko, eminente ricercatrice presso la Baylor University, università del Texas. La studiosa ha infatti spiegato come ogni specie animale presente su questo pianeta rientri in una di queste distinte categorie.
Questi processi di switch e disattivazione della Condensina II si sono verificati naturalmente in molte di esse durante il corso del loro percorso evolutivo. Certo, rimane un dubbio: c’è un effettivo vantaggio in chiave evolutiva del disattivare questa famosa proteina?
A Live Science la dottoressa Dudchenko ha espresso il suo parere, asserendo che questa lieve modifica genetica potrebbe avere un impatto importante in chiave “sopravvivenza”, ma finora non è stato dimostrato quale reale vantaggio possa essere tratto.