Le formiche argentine, tra gli insetti più invasivi al mondo, hanno dato vita a un fenomeno senza precedenti: una supercolonia che si estende dall’Italia fino alla Galizia, attraversando la Francia e la Spagna. Questa rete di nidi, lunga migliaia di chilometri, è una delle strutture sociali più imponenti mai osservate in natura. Ma qual è il segreto del loro successo evolutivo? E come sono riuscite a colonizzare un territorio così vasto, soppiantando le specie autoctone?
Le origini della supercolonia: dalla foresta sudamericana all’Europa
Le formiche argentine (Linepithema humile) non sono originarie dell’Europa, ma del Sud America. La loro espansione è iniziata grazie al commercio marittimo, che ha involontariamente trasportato questi insetti su navi mercantili. Una volta giunte nel bacino del Mediterraneo, hanno trovato un ambiente favorevole e, sfruttando la loro eccezionale capacità di cooperazione, hanno costruito una rete di nidi interconnessi capace di superare ogni barriera geografica.
Uno studio condotto tra il 2000 e il 2002 dalle università di Losanna e Copenhagen ha dimostrato che le colonie presenti in Liguria, nel sud della Francia, nel nord della Spagna e in Portogallo non sono entità separate, bensì un’unica, gigantesca supercolonia. Questa scoperta è stata resa possibile grazie a test genetici e comportamentali, che hanno svelato un’impressionante omogeneità tra le popolazioni.
Un test di aggressività per svelare l’unità della colonia
Ma come si può verificare se delle formiche appartengono alla stessa colonia? Il metodo più efficace è il test dell’aggressività. Ogni formica porta sul corpo un marchio odoroso genetico, un’identità chimica che permette di riconoscere gli individui appartenenti alla stessa comunità. Se due formiche si percepiscono come “estranee”, si attaccano immediatamente.
Nel caso della supercolonia europea, le formiche prelevate dalla Liguria non hanno mostrato alcun segno di aggressività verso quelle della Galizia o della Spagna, confermando così la loro appartenenza alla stessa rete. L’unica eccezione è stata la colonia della Catalogna, che ha mostrato un comportamento più ostile, suggerendo una lieve divergenza genetica.
Il segreto della loro espansione: la genetica delle formiche argentine
Il successo delle formiche argentine in Europa è legato a un particolare meccanismo evolutivo: l’effetto collo di bottiglia. Questo fenomeno si verifica quando una popolazione nasce da un numero ristretto di individui, riducendo drasticamente la variazione genetica.
Nella loro terra d’origine, il Sud America, le formiche argentine si scontrano frequentemente tra colonie rivali. Ma in Europa, la loro omogeneità genetica ha eliminato questa competizione interna, permettendo una collaborazione totale tra miliardi di individui. Grazie a questa strategia, hanno soppiantato molte specie autoctone e si sono diffuse rapidamente in ambienti urbani e naturali.
Una megacolonia globale tra Europa, Giappone e California
L’espansione delle formiche argentine non si è fermata al Mediterraneo. Nel 2009, un gruppo di ricercatori dell’Università di Tokyo ha scoperto una connessione sorprendente: le supercolonie di Europa, Giappone e California potrebbero far parte della stessa megacolonia globale.
I test genetici e comportamentali hanno rivelato una straordinaria somiglianza tra le popolazioni dei tre continenti. Se questa ipotesi venisse confermata, ci troveremmo di fronte alla più grande società animale mai esistita dopo quella umana, con miliardi di individui che collaborano senza conflitti e si espandono in ogni angolo del pianeta.
Un’invasione silenziosa che cambia gli ecosistemi
La formica argentina è oggi considerata una delle specie più invasive al mondo. La sua capacità di adattamento, unita all’assenza di competizione interna, le ha permesso di trasformare gli ecosistemi in cui si è insediata.
In molti casi, le specie autoctone di formiche europee non sono riuscite a competere con l’organizzazione perfetta delle colonie argentine, portando a un drastico declino della biodiversità locale.
Questa storia incredibile dimostra come l’attività umana, attraverso i trasporti e il commercio internazionale, possa favorire la diffusione di specie che, in pochi decenni, riescono a conquistare interi continenti, ridefinendo l’equilibrio naturale.