Osservare la natura, anche solo attraverso immagini digitali, può avere un impatto significativo sulla percezione del dolore. Uno studio innovativo, pubblicato su Nature Communications, ha esaminato come la visione di paesaggi naturali possa ridurre l’attività cerebrale associata alla nocicezione, ovvero la percezione del dolore.
L’influenza della natura sulla salute
L’idea che la natura possa migliorare il benessere non è nuova. Già più di 40 anni fa, una ricerca ha rivelato che i pazienti ospedalizzati con vista su spazi verdi avevano bisogno di meno antidolorifici e mostravano tempi di recupero più rapidi rispetto a quelli che vedevano solo muri di mattoni. Tuttavia, fino ad oggi, non era chiaro perché la natura avesse un effetto così benefico sul corpo e sulla mente.
Secondo Maximilian Steininger, neuroscienziato dell’Università di Vienna e autore principale dello studio, una delle sfide è che la percezione della natura e quella del dolore sono altamente soggettive. Questo ha sollevato diversi interrogativi: il beneficio osservato è solo un effetto placebo? Oppure è la vita urbana a intensificare il dolore anziché la natura a ridurlo?
L’esperimento: il cervello sotto osservazione
Per rispondere a queste domande, un team di ricercatori ha analizzato l’attività cerebrale di 49 volontari mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI). Durante l’esperimento, i partecipanti guardavano diverse immagini mentre ricevevano scosse elettriche sulla mano sinistra, alcune più dolorose di altre.
Le scene visualizzate erano tre:
- Un paesaggio naturale con un lago e alberi mossi dal vento, accompagnato dal suono del fruscio delle foglie e dal canto degli uccelli.
- Un’ambientazione urbana con edifici, panchine e vicoli, dove il rumore della città si faceva sentire.
- Un interno d’ufficio, caratterizzato da arredamento anonimo e dal ronzio degli apparecchi elettronici.
I risultati sono stati chiari: i partecipanti hanno riferito di provare meno dolore mentre osservavano la scena naturale rispetto agli altri due contesti.
Il cervello conferma: la natura riduce il dolore
L’fMRI ha rivelato una riduzione dell’attività nelle aree cerebrali legate alla percezione del dolore durante l’esposizione ai paesaggi naturali. Questo dimostra che l’effetto benefico non è soltanto psicologico, ma ha una base neurofisiologica.
“Il nostro studio è il primo a fornire prove dirette, attraverso scansioni cerebrali, che questo non è solo un effetto placebo“, ha spiegato Steininger. Tuttavia, altre aree cerebrali coinvolte nella regolazione del dolore non hanno mostrato variazioni significative.
Secondo i ricercatori, il fenomeno potrebbe essere spiegato dalla teoria del ripristino dell’attenzione: gli ambienti naturali catturano l’attenzione delle persone, distraendole dalla sensazione di dolore.
Implicazioni pratiche per il futuro
Lo studio offre spunti interessanti per lo sviluppo di nuove strategie nel trattamento del dolore. Secondo Alex Smalley, ricercatore dell’Università di Exeter, il fatto che un semplice stimolo visivo possa avere effetti positivi apre la strada a soluzioni innovative e di facile applicazione.
Oltre agli effetti sul dolore, questa ricerca suggerisce nuove prospettive per comprendere come la natura influisce sulla nostra mente e sul nostro benessere generale.