Venere, il secondo pianeta del sistema solare, si prepara ad accogliere la prima missione privata mai tentata verso la sua densa atmosfera. Rocket Lab, azienda spaziale con sede a Long Beach, in California, si sta occupando dello sviluppo di una sonda progettata per esplorare le nuvole venusiane, alla ricerca di potenziali segni di vita microbica.
Lo scudo termico HEET: la protezione essenziale per sopravvivere all’ingresso su Venere
Il Centro di Ricerca Ames della NASA, situato nella Silicon Valley, ha recentemente completato con successo i test di integrazione dello scudo termico HEET sul veicolo spaziale. Questo avanzato rivestimento intrecciato, denominato Heatshield for Extreme Entry Environment Technology, è stato progettato per resistere a temperature che raggiungono i 2.482 gradi Celsius. L’innovativo materiale è stato sviluppato nell’ambito del programma NASA per la tecnologia dei piccoli veicoli spaziali, sotto la supervisione della Direzione della Missione di Tecnologia Spaziale.
La capsula che attraverserà le nuvole di Venere è pronta per l’integrazione finale
La sonda è stata progettata per essere trasportata dal Photon, il bus spaziale di Rocket Lab, che la accompagnerà fino all’orbita di Venere. Una volta rilasciata, la capsula inizierà una discesa controllata all’interno delle spesse nubi di acido solforico, per eseguire misurazioni dettagliate tra i 115 e i 156 chilometri di altitudine (72 e 97 miglia). Durante questa fase, durerà circa 330 secondi, raccoglierà dati fondamentali per l’individuazione di molecole organiche.
Morningstar Missions: la ricerca di vita nelle nuvole di Venere
Alla guida scientifica della missione c’è Sara Seager, professoressa del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, nel Massachusetts. Il team Morningstar Missions to Venus, coordinato dalla Seager, ha lo scopo di indagare l’eventuale presenza di forme di vita microscopiche nell’ambiente nuvoloso di Venere. La prima finestra di lancio era prevista per gennaio 2025, ma, come ha spiegato la scienziata, l’operazione è slittata alla prossima occasione utile, fissata per l’estate del 2026.
Il booster Neutron di Rocket Lab sostituirà l’Electron per il lancio della missione
Il veicolo spaziale destinato a Venere non volerà più sul lanciatore Electron, ma sul nuovo booster Neutron, attualmente ancora in fase di sviluppo da parte di Rocket Lab. Questo aggiornamento ha comportato un rinvio del progetto, ma, secondo quanto dichiarato da Sara Seager, i lavori procedono senza intoppi: la costruzione dello strumento scientifico principale è stata completata, e sono stati già effettuati i primi test di integrazione con la sonda che penetrerà nell’atmosfera venusiana.
Un’illustrazione anticipa il viaggio della sonda tra le nubi di Venere
Una suggestiva illustrazione rilasciata da Rocket Lab mostra il Photon in volo sopra le nuvole dense di Venere, immaginando il momento in cui la capsula inizierà la sua discesa attraverso un ambiente tanto ostile quanto affascinante.
Il team di sviluppo resta in attesa del debutto operativo del Neutron, previsto prima del lancio effettivo verso Venere, una missione che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione di questo pianeta estremo e forse rivelare tracce di vita dove fino ad ora abbiamo trovato solo mistero.