Nelle profondità dell’isola di Malta, a breve distanza dal Grand Harbour di Valletta, esiste un luogo che sfida la logica e accende la curiosità di studiosi e appassionati di archeologia. Si tratta dell’Ħal Saflieni Hypogeum, una straordinaria struttura sotterranea risalente a un periodo compreso tra il 4000 a.C. e il 2500 a.C., che ancora oggi custodisce segreti insondabili.
Un sito preistorico scoperto per caso nel cuore di Malta
La scoperta di questo affascinante complesso avvenne nel 1902 in maniera del tutto fortuita. Durante alcuni scavi edilizi nel sobborgo di Paola, un muratore si imbatté in un’apertura che lo portò a sfondare accidentalmente il soffitto di un’antichissima camera sotterranea. In quel momento il mondo moderno apriva gli occhi su uno dei siti più enigmatici della preistoria maltese: l’Ipogeo di Ħal Saflieni.
A causa delle opere di costruzione già in corso, gran parte del livello superiore della struttura fu irrimediabilmente danneggiata. Tuttavia, gli scavi sistematici, che proseguirono sino al 1911, rivelarono che il complesso era articolato su tre distinti livelli, ognuno scavato con perizia nella tenera pietra calcarea globigerina.
Una necropoli, ma forse molto di più
Il Ħal Saflieni Hypogeum venne impiegato per secoli come necropoli, e si stima che ospitasse i resti scheletrici di oltre 7.000 individui. Tuttavia, secondo l’UNESCO, il sito potrebbe aver avuto in origine una funzione ben diversa da quella di semplice cimitero. Alcuni studiosi ipotizzano che si trattasse di un santuario, uno spazio cerimoniale destinato a riti misteriosi, prima di essere successivamente riutilizzato per le sepolture collettive.
Dal 1980, l’Ipogeo è riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, grazie al suo Valore Universale Eccezionale, rappresentando un unicum assoluto nell’ambito delle architetture preistoriche del Bacino Mediterraneo.
Architettura complessa e ingegneria acustica preistorica
Il labirintico sistema di corridoi, camere e nicchie dell’Ħal Saflieni Hypogeum si estende su circa 500 metri quadrati. Ogni ambiente fu realizzato con un’abilità sorprendente, testimoniata dalle pareti finemente levigate e dalla complessa disposizione degli spazi interni. Non si tratta di semplici grotte scavate rudimentalmente, ma di vere e proprie opere architettoniche, dotate di un livello di precisione tale da suggerire conoscenze avanzate in materia di costruzione.
Uno studio condotto nel 2020 ha avanzato l’ipotesi che l’intero ipogeo fosse progettato per sfruttare proprietà acustiche uniche. In particolare, alcune stanze sembrano amplificare determinate frequenze sonore in modo tale da creare un effetto risonante suggestivo, simile a una scala musicale a toni interi. Se questa teoria fosse confermata, l’Ipogeo di Ħal Saflieni rappresenterebbe uno dei primi esempi noti di architettura preistorica concepita per un’esperienza sonora.
La “Signora dormiente” e altri tesori dell’Ipogeo
Tra gli oggetti ritrovati nel sito archeologico, vi è un’impressionante collezione di reperti ceramici, amuleti, ornamenti personali e sculture. Il più celebre tra questi è senza dubbio la statua in argilla rossa conosciuta come “La Signora Dormiente”. Questa figura, rappresentata distesa e coperta da tracce di pigmento ocra, è stata interpretata in vari modi: per alcuni, si tratterebbe di una deità femminile legata alla fertilità, mentre per altri potrebbe rappresentare un simbolo del passaggio verso l’aldilà.
Malta e Gozo: un arcipelago di pietra e mistero
L’Ipogeo di Ħal Saflieni non è l’unica meraviglia preistorica delle isole maltesi. Nell’arcipelago, tra Malta e Gozo, sorgono sette templi megalitici straordinari, che rappresentano un’eredità culturale unica nel Mar Mediterraneo. La disponibilità di pietra calcarea di facile lavorazione, unita alla posizione strategica delle isole lungo le rotte commerciali antiche, contribuì allo sviluppo di una civiltà distintiva, capace di realizzare monumenti megalitici che ancora oggi suscitano stupore.
Il mistero che avvolge l’Ħal Saflieni Hypogeum continua a stimolare domande su chi fossero realmente gli antichi abitanti di Malta, quali fossero le loro credenze religiose e come riuscissero a realizzare opere così sofisticate con gli strumenti di cui disponevano oltre 5.000 anni fa.