Tra le verdi colline dello Staffordshire, nel cuore delle West Midlands del Regno Unito, si estende un tratto di bosco che potrebbe svelare molto sul futuro climatico del pianeta. Un gruppo di antiche querce inglesi, appartenenti alla specie Quercus robur, si erge da quasi due secoli, testimoniando le trasformazioni dell’ambiente circostante. Oggi, queste maestose piante sono protagoniste di un esperimento scientifico cruciale, che mira a scoprire se le foreste potranno davvero continuare ad assorbire le crescenti quantità di anidride carbonica presenti nell’atmosfera.
Nel fitto della foresta si trova un sofisticato impianto di ricerca, che diffonde CO2 per simulare le concentrazioni previste per la metà del secolo. Questo studio è parte di un progetto internazionale, volto a comprendere se gli ecosistemi forestali potranno mantenere, o addirittura aumentare, la loro capacità di catturare e immagazzinare il carbonio, contrastando così il cambiamento climatico.
Gli scienziati stanno osservando attentamente la risposta di queste antiche querce all’incremento di anidride carbonica. Le prime rilevazioni mostrano che, in presenza di livelli elevati di CO2, gli alberi crescono leggermente più velocemente e le loro foglie svolgono una maggiore attività fotosintetica. Tuttavia, restano molte domande su quanto a lungo questo effetto potrà durare e se le foreste mature continueranno a funzionare come efficaci serbatoi di carbonio in futuro.
I ricercatori che lavorano in questa parte delle West Midlands stanno cercando di capire se il suolo e le radici degli alberi riescono a sostenere questa crescita accelerata. L’interazione tra le piante e i microorganismi del terreno potrebbe infatti limitare la capacità delle foreste di assorbire ulteriore carbonio nel lungo termine. Un altro punto critico è la disponibilità di nutrienti, come l’azoto, che potrebbe rappresentare un fattore limitante nella risposta delle foreste all’aumento di CO2 atmosferica.
Questo esperimento, che si svolge nella tranquilla campagna del Regno Unito, è uno dei più avanzati a livello globale e fornisce dati essenziali per prevedere l’evoluzione degli ecosistemi forestali nei prossimi decenni. La sfida è comprendere se gli alberi potranno continuare a giocare un ruolo decisivo nella mitigazione dei cambiamenti climatici, oppure se sarà necessario trovare strategie alternative per ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera.