Un giovane coraggioso, spesso orfano, si ritrova ad affrontare prove insormontabili, combatte contro una creatura terrificante e alla fine ottiene gloria e riconoscimento. Questa trama non appartiene solo a Superman, Harry Potter o Luke Skywalker: si tratta di uno schema narrativo antico che risale a millenni fa e continua a incantare il pubblico. Il motivo per cui storie di questo tipo risultano universali e senza tempo è oggetto di una nuova, appassionante ricerca scientifica, che sfrutta tecnologie avanzate, basi dati immense e un approccio evoluzionistico.
Negli ultimi anni, psicologi, linguisti ed esperti di evoluzione culturale si sono uniti per scoprire cosa rende una fiaba tanto coinvolgente e perché alcune narrazioni si trasmettono intatte per generazioni. Grazie all’uso di algoritmi potenti, i ricercatori stanno ricostruendo la storia globale delle fiabe, individuando i motivi per cui determinati temi e archetipi sopravvivono nei secoli e attraverso culture diverse.
Un laboratorio digitale per studiare la narrazione umana
Oggi, la tecnologia consente agli studiosi di lavorare come mai prima. A differenza di quanto accadeva ai tempi dei fratelli Grimm, non è più necessario viaggiare di villaggio in villaggio per raccogliere racconti popolari. Timothy Tangherlini, folclorista ed etnografo presso l’Università della California, Berkeley, sottolinea come i social media rappresentino un vero e proprio esperimento naturale nella narrazione contemporanea. Le piattaforme digitali, infatti, raccolgono e diffondono storie in tempo reale, offrendo ai ricercatori un tesoro di dati senza precedenti.
Secondo Tangherlini, questi nuovi strumenti consentono di mappare l’emergere e l’evoluzione delle narrazioni, svelando le modalità con cui i racconti si trasformano, si adattano e si diffondono in modo virale. Le leggende metropolitane, i meme e le catene virali funzionano secondo le stesse regole che da secoli governano le fiabe tradizionali.
L’origine profonda delle storie che amiamo
Le nuove ricerche dimostrano che alcune narrazioni risalgono a oltre cinquemila anni fa, molto prima delle prime forme di scrittura conosciute. Attraverso l’analisi comparativa dei miti di culture diverse, gli scienziati hanno individuato strutture comuni e motivi ricorrenti, che sembrano rispondere a bisogni universali degli esseri umani: il desiderio di giustizia, la necessità di riscatto, la paura dell’ignoto e la lotta tra il bene e il male.
Gli studiosi hanno scoperto che, indipendentemente dall’epoca o dalla geografia, i protagonisti delle fiabe sono spesso eroi o eroine che incarnano i valori della propria società e affrontano sfide che riflettono le ansie collettive del loro tempo.
Il potere delle storie nel plasmare la società
Le storie non sono semplici intrattenimenti, ma strumenti potentissimi che influenzano la memoria collettiva e plasmano le identità culturali. Attraverso il racconto, le comunità trasmettono valori, norme sociali e conoscenze pratiche, rendendo la narrazione un elemento essenziale per la sopravvivenza culturale.
Le recenti scoperte dimostrano che le fiabe funzionano come veicoli di insegnamento morale, proprio perché si basano su strutture narrative che catturano l’attenzione, stimolano l’empatia e favoriscono la memorizzazione. Non è un caso se le storie che riescono a commuovere e ispirare il pubblico si perpetuano per millenni, mentre altre svaniscono nel dimenticatoio.
Dall’antico Egitto a TikTok: un viaggio lungo millenni
La ricerca scientifica sul potere delle fiabe rivela che le narrazioni epiche che una volta si raccontavano sotto forma di miti religiosi o leggende popolari sopravvivono oggi nei fumetti, nei film di Hollywood e perfino nei video virali su TikTok. Cambiano i mezzi, ma non cambia la struttura fondamentale del racconto.
Attraverso l’analisi delle dinamiche evolutive delle storie, emerge un quadro sorprendente: le fiabe moderne non sono altro che l’ultima incarnazione di un bisogno antico quanto l’umanità stessa. Raccontare una storia, ascoltarla, viverla, resta una delle più potenti forme di connessione umana.