Nel Regno Unito, il settore dell’alimentazione per animali domestici sta vivendo una svolta che potrebbe rivoluzionare il modo in cui pensiamo al cibo per cani. Da qualche settimana sono in commercio i primi biscotti per cani realizzati con carne coltivata in laboratorio, un prodotto che promette di ridurre l’impatto ambientale e di offrire un’alternativa più sostenibile rispetto ai metodi tradizionali.
Chick Bites, i biscotti per cani con carne coltivata di Meatly
Questi innovativi snack, chiamati “Chick Bites”, sono il frutto della collaborazione tra la startup londinese Meatly e la compagnia THE PACK, guidata da Damien Clarkson. La caratteristica distintiva di queste leccornie per cani è l’utilizzo di pollo coltivato a partire da cellule di uova di gallina, un processo che esclude completamente l’uso successivo di animali.
La carne coltivata è ottenuta prelevando un minuscolo campione cellulare da un unico uovo. Da quel momento in poi, la coltura viene alimentata con vitamine, minerali e amminoacidi. Le cellule vengono fatte crescere e moltiplicare in grandi incubatori d’acciaio, simili a quelli usati nelle birrerie, creando una produzione potenzialmente infinita di proteine animali senza allevamento intensivo.
Secondo quanto dichiarato da Meatly, si tratta della prima carne coltivata al mondo destinata agli animali domestici a essere immessa sul mercato, dopo aver ottenuto nel 2024 l’approvazione ufficiale delle autorità sanitarie del Regno Unito, che ne hanno certificato la sicurezza e il valore nutrizionale.
Un’alternativa sostenibile per l’ambiente, ma con qualche dubbio
L’industria del pet food è spesso poco considerata quando si parla di impatto ambientale, ma i numeri raccontano un’altra storia. Solo negli Stati Uniti, si stima che circa il 25% del consumo di prodotti animali sia attribuibile a cani e gatti, con un utilizzo considerevole di terra e acqua, e un’emissione annua fino a 64 milioni di tonnellate di gas serra tra metano e ossido di diazoto, equivalenti alle emissioni di CO2.
Secondo Damien Clarkson, CEO di THE PACK, la carne coltivata rappresenta una fonte proteica dal basso impatto ambientale, gustosa e nutriente, con la concreta possibilità di eliminare l’allevamento intensivo dal settore dell’alimentazione per animali domestici.
Nonostante l’entusiasmo, non tutti gli studiosi sono concordi. Alcune ricerche indicano che, su scala industriale, la produzione di carne coltivata potrebbe addirittura risultare più dannosa per il clima rispetto alla carne bovina tradizionale. Tuttavia, un crescente numero di proprietari di animali domestici sembra disposto a provare questa opzione: uno studio ha rilevato che anche molti vegetariani e vegani non avrebbero problemi a nutrire i loro cani con carne coltivata.
Il Regno Unito apre alla carne coltivata per animali, ma non per gli esseri umani
Per il momento, la carne coltivata nel Regno Unito è approvata solo per l’alimentazione degli animali domestici. Non esistono ancora prodotti destinati al consumo umano autorizzati nel Paese. Al contrario, in nazioni come Italia, Florida e Alabama, qualsiasi tipo di carne coltivata è stato bandito, rendendo impossibile la vendita o la produzione di questi alimenti.
Il futuro di questa tecnologia rimane incerto, ma la sua diffusione nel settore del pet food potrebbe rappresentare il primo passo verso una rivoluzione più ampia nel mondo della nutrizione sostenibile.