Negli ultimi mesi, Ozempic e Wegovy, due farmaci sempre più utilizzati per il trattamento del diabete di tipo 2 e per il controllo del peso corporeo, sono finiti al centro di accese discussioni legate a un potenziale rischio per la salute degli occhi. Le preoccupazioni si concentrano su un collegamento possibile tra questi medicinali e una forma rara e improvvisa di perdita della vista conosciuta come neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica, abbreviata in NAION.
Una rivoluzione terapeutica non priva di ombre
L’arrivo sul mercato di Ozempic, contenente semaglutide, ha rappresentato un punto di svolta per la gestione di patologie croniche come l’obesità e il diabete. L’efficacia nella riduzione dei livelli di glicemia e nella perdita di peso è ormai ampiamente documentata, tanto che il principio attivo è stato progressivamente impiegato in studi sperimentali su condizioni neurologiche e psichiatriche, tra cui Alzheimer, dipendenze e depressione.
Tuttavia, all’entusiasmo per questi risultati si affianca una crescente attenzione per alcuni effetti collaterali meno conosciuti. In particolare, diversi studi clinici e osservazioni preliminari hanno segnalato la possibilità che l’uso di semaglutide possa essere associato a episodi di cecità improvvisa legati alla NAION.
Che cos’è la NAION e perché preoccupa
La neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica è una patologia che colpisce il nervo ottico, provocando una rapida e spesso irreversibile perdita della vista. Si tratta di una condizione poco frequente, ma particolarmente temuta, poiché l’insorgenza è improvvisa e, nella maggior parte dei casi, non esiste un trattamento risolutivo.
Gli specialisti in oftalmologia e i ricercatori stanno cercando di chiarire se l’assunzione di farmaci come Ozempic e Wegovy possa aumentare il rischio di sviluppare questa malattia. Al momento, le evidenze disponibili non permettono di stabilire un rapporto causale diretto, ma le segnalazioni hanno sollevato interrogativi importanti all’interno della comunità scientifica.
L’origine del sospetto: studi e ipotesi in corso
Le prime analisi cliniche che hanno collegato la semaglutide alla NAION derivano da osservazioni effettuate in Nord America, in particolare negli Stati Uniti. Alcuni medici hanno notato che un numero insolitamente alto di pazienti in terapia con agonisti del recettore GLP-1, categoria cui appartiene Ozempic, sviluppava sintomi compatibili con questa forma di neuropatia ottica.
Una delle ipotesi attualmente al vaglio riguarda l’effetto dei GLP-1 agonisti sui vasi sanguigni. Si sospetta che il farmaco possa influenzare la circolazione a livello del nervo ottico, determinando una riduzione dell’apporto di sangue e ossigeno, condizione che potrebbe scatenare l’ischemia responsabile della perdita visiva.
Non solo occhi: un farmaco sotto la lente d’ingrandimento
L’interesse verso Ozempic e Wegovy è aumentato in modo esponenziale grazie alla loro capacità di agire su più fronti terapeutici. Oltre alla gestione del peso corporeo e della glicemia, questi farmaci stanno cambiando il paradigma in ambiti complessi come le malattie neurodegenerative e la salute mentale.
Tuttavia, proprio l’utilizzo massivo e sempre più esteso ha portato alla luce una varietà di effetti indesiderati, che includono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, ma anche reazioni meno conosciute come la pancreatite e, appunto, i problemi legati alla vista.
Le risposte degli enti regolatori
In risposta a queste segnalazioni, diverse autorità sanitarie, tra cui la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), stanno esaminando i dati disponibili. Al momento, non sono stati imposti richiami o restrizioni formali sull’uso di Ozempic e Wegovy, ma viene raccomandata una maggiore sorveglianza clinica nei pazienti che assumono questi trattamenti.
Il tema rimane sotto osservazione anche in Italia, dove diversi centri di diabetologia e oculistica stanno contribuendo alla raccolta di dati per valutare l’incidenza reale di queste problematiche nel nostro Paese.
Il futuro della ricerca sui farmaci a base di semaglutide
Il dibattito scientifico è aperto e si attendono ulteriori studi clinici per comprendere a fondo i meccanismi fisiopatologici che potrebbero spiegare l’associazione tra semaglutide e NAION. L’obiettivo è garantire un uso sempre più sicuro di questi farmaci, che rappresentano senza dubbio una delle innovazioni più significative degli ultimi anni nella medicina moderna.
Nel frattempo, la comunità scientifica internazionale continua a lavorare per bilanciare i benefici e i rischi legati a questi trattamenti, cercando di offrire risposte chiare ai pazienti e agli operatori sanitari che si affidano quotidianamente a queste terapie.