Uno degli enigmi più affascinanti per l’umanità è la domanda: siamo soli nell’universo? Nonostante l’esistenza di circa 200 miliardi di trilioni di stelle, fino a oggi abbiamo trovato tracce di vita intelligente solo sulla Terra. Gli astronomi continuano a cercare indizi su civiltà aliene avanzate, e tra i progetti più ambiziosi c’è il Search for Extraterrestrial Intelligence (SETI). Tuttavia, l’enorme quantità di dati raccolti può risultare impossibile da gestire. Per questo è nato il Commensal Open-source Multi-mode Interferometric Cluster (COSMIC), un sistema progettato per filtrare il rumore e individuare segnali autentici.
COSMIC: il nuovo alleato nella ricerca di segnali alieni
Il team di SETI ha sviluppato una sofisticata pipeline di post-elaborazione per individuare segnali coerenti ed escludere interferenze terrestri. Questo processo permette di identificare eventuali segnali non attribuibili a fonti antropiche. Jack Hickish, fondatore di Real-Time Radio Systems Ltd, ha sottolineato l’importanza di questa innovazione, affermando che COSMIC rappresenta un passo fondamentale nella ricerca di segnali extraterrestri.
Grazie a questo sofisticato sistema, gli scienziati sono riusciti a isolare una firma tecnologica proveniente da circa 24 miliardi di chilometri di distanza. Non si trattava di una civiltà aliena, bensì della sonda Voyager 1 della NASA, un test che ha dimostrato la capacità del software di separare segnali autentici dal rumore cosmico.
Un nuovo metodo per scandagliare il cosmo
Gli scienziati hanno applicato COSMIC ai dati del Very Large Array (VLA) nel New Mexico, un radiotelescopio che scandaglia il cielo alla ricerca di segnali insoliti. Chenoa Tremblay, autore principale dello studio, ha spiegato che l’obiettivo è analizzare stelle a bassa o media massa, poiché queste potrebbero fornire le condizioni ideali per lo sviluppo della vita intelligente.
Lo studio ha analizzato 950.000 osservazioni uniche effettuate dal VLA, focalizzandosi su 511 stelle catalogate da Gaia. Durante i test, il sistema non ha individuato segnali alieni inspiegabili, ma ha stabilito limiti precisi sulla potenza isotropica di possibili trasmissioni extraterrestri, variabili tra 10¹¹ e 10¹⁶ watt.
Un futuro promettente nella ricerca di intelligenze aliene
Sebbene il primo test non abbia prodotto prove dirette di vita extraterrestre, il sistema COSMIC potrebbe in futuro identificare segnali anomali in tempi molto più rapidi. Il team di ricerca ha già predisposto una strategia per verificare eventuali segnali rilevati, utilizzando strumenti come il Very Long Baseline Array, l’Allen Telescope Array e il Parkes 64 m Telescope.
Tuttavia, fino a quando l’elaborazione non diventerà completamente automatizzata, l’analisi approfondita dei segnali potrebbe richiedere mesi. Nonostante ciò, gli astronomi sono fiduciosi: questo potente strumento potrebbe un giorno aiutarci a scoprire altre civiltà tecnologicamente avanzate nell’universo.