Il cancro del colon-retto sta rapidamente diventando una delle principali cause di morte oncologica per chi ha meno di 50 anni. L’improvvisa crescita delle diagnosi lascia aperti numerosi interrogativi: potrebbe essere il risultato di cambiamenti nello stile di vita, esposizione a fattori ambientali nocivi o forse una combinazione di entrambi?
Dopo aver compiuto 54 anni, ho ricevuto un pacco contenente un test di screening per la ricerca di sangue occulto nelle feci. Seguendo le istruzioni, ho inviato il campione per l’analisi e poco dopo ho ricevuto una convocazione in ospedale. Il risultato del test aveva rilevato tracce di sangue, rendendo necessaria una colonscopia per escludere la presenza di un tumore. Fortunatamente, il responso è stato negativo. Avere una colonscopia intorno ai 50 anni è ormai una prassi comune per la prevenzione del cancro colorettale, ma nei prossimi anni questa procedura potrebbe diventare necessaria molto prima.
Il boom di diagnosi nei giovani
Mentre i programmi di screening hanno contribuito a una diminuzione dell’incidenza di questa neoplasia tra gli over 50, il quadro è drasticamente diverso per le generazioni più giovani. Fino a pochi decenni fa, il cancro del colon-retto in soggetti sotto i 50 anni era un evento estremamente raro. Oggi, invece, si stima che il 10% dei nuovi casi globali riguardi proprio questa fascia di età. E le prospettive per il futuro sono ancora più allarmanti.
Le previsioni indicano che, entro il 2030, il numero di diagnosi nei giovani potrebbe più che raddoppiare. Negli Stati Uniti, questa patologia è destinata a diventare la prima causa di morte per tumore tra i 20 e i 49 anni.
Perché i casi stanno aumentando?
Le cause esatte di questa crescita non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, un importante progetto di ricerca sta cercando di comprendere se il cancro colorettale a esordio precoce (EOCRC) possa essere una forma distinta e più aggressiva rispetto a quella che colpisce le persone più anziane.
Parallelamente, si stanno esaminando i fattori di rischio ambientali e comportamentali che potrebbero aver contribuito a questa tendenza. Tra i possibili responsabili emergono:
- Dieta occidentale ricca di cibi ultraprocessati, zuccheri raffinati e carni lavorate.
- Sedentarietà, che riduce la motilità intestinale e altera il metabolismo.
- Alterazioni del microbiota intestinale, probabilmente dovute all’uso diffuso di antibiotici e a un’alimentazione poco equilibrata.
- Esposizione a sostanze tossiche, come pesticidi e microplastiche presenti negli alimenti.
Un abbassamento dell’età di screening
A fronte di questi dati, diversi Paesi stanno anticipando l’età dello screening per il cancro colorettale. Nel Regno Unito, ad esempio, dal gennaio 2024 è stato abbassato il limite di età per la prima colonscopia da 60 a 50 anni. In Italia, il test del sangue occulto nelle feci è già offerto gratuitamente ai cittadini a partire dai 50 anni, ma gli esperti iniziano a chiedere di anticiparlo ai 45 anni, o addirittura ai 40 anni per chi presenta fattori di rischio.
La necessità di un intervento tempestivo è evidente: identificare e trattare precocemente la malattia potrebbe salvare migliaia di vite.