Per milioni di anni, il clima della Terra ha alternato periodi glaciali e fasi più miti, seguendo un ritmo dettato dalle variazioni orbitali del nostro pianeta. Tuttavia, un’analisi recente suggerisce che le attività umane abbiano già alterato questo ciclo naturale, ritardando o addirittura impedendo l’arrivo della prossima era glaciale, prevista in circa 10.000 anni.
Il legame tra i cicli orbitali e le ere glaciali
Da oltre cinquant’anni, gli scienziati ipotizzano una correlazione tra l’orbita terrestre e le oscillazioni delle temperature globali, ma i dettagli di questo rapporto sono rimasti a lungo poco chiari. Tre parametri chiave influenzano il clima a lungo termine:
- L’eccentricità dell’orbita, che varia su cicli di 100.000 e 400.000 anni;
- L’obliquità, ossia l’inclinazione dell’asse terrestre, che segue un ciclo di 41.000 anni e regola l’intensità delle stagioni;
- La precessione, ovvero la lenta rotazione dell’asse terrestre, che modifica la distribuzione della radiazione solare su cicli di 21.000 anni.
L’obliquità influisce sulla quantità di energia solare ricevuta dalle latitudini più alte nei mesi estivi, mentre la precessione determina l’intensità massima delle estati nelle latitudini medio-alte. La loro interazione è fondamentale per l’alternanza tra epoche glaciali e periodi interglaciali, ossia le fasi più calde tra due ere glaciali.
Un modello prevedibile nel clima terrestre
Il team di scienziati ha analizzato i cicli climatici degli ultimi 900.000 anni, trovando una correlazione estremamente precisa tra le variazioni orbitali e l’inizio o la fine delle ere glaciali. Lorraine Lisiecki, docente presso l’Università della California Santa Barbara, ha dichiarato: “Abbiamo individuato un modello regolare nei cambiamenti climatici della Terra tra periodi glaciali e interglaciali”.
Lo studio ha anche rivelato che i cambiamenti climatici su scala millenaria non sono caotici o casuali, ma prevedibili. Stephen Barker, professore all’Università di Cardiff, ha spiegato: “Il modello trovato è così ripetitivo che siamo stati in grado di prevedere con precisione quando si sono verificati i periodi interglaciali del passato e quanto sono durati”.
L’impatto umano sul ciclo naturale
In base ai parametri orbitali, la prossima era glaciale sarebbe dovuta iniziare tra 10.000 anni. Tuttavia, la massiccia emissione di gas serra da parte dell’uomo ha già alterato il corso naturale del clima. Chronis Tzedakis, professore all’University College di Londra, ha sottolineato che: “Senza l’interferenza umana, avremmo potuto prevedere il ritorno del clima glaciale. Ma ora questa transizione è altamente improbabile”.
Le emissioni di anidride carbonica stanno infatti riscaldando il pianeta a un livello mai visto nei cicli climatici naturali, spingendo il sistema terrestre fuori dal suo equilibrio millenario. Gregor Knorr, ricercatore presso l’Alfred Wegener Institute, ha aggiunto: “Le attività umane hanno già deviato il clima dal suo corso naturale, con conseguenze che si protrarranno per millenni”.
Un nuovo modello climatico per il futuro
Gli scienziati stanno lavorando a un modello a lungo termine che possa integrare le previsioni climatiche millenarie con quelle più brevi, focalizzate sugli ultimi 150 anni di attività umana. Barker ha dichiarato: “Ora che sappiamo che il clima è in gran parte prevedibile su queste scale temporali, possiamo usare il passato per comprendere meglio il futuro”.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science, offre nuove prospettive sulle dinamiche climatiche terrestri e sull’impatto delle azioni umane. Le decisioni prese oggi in materia di emissioni di gas serra potrebbero determinare il destino climatico del pianeta per migliaia di anni a venire.