Miglioramenti senza precedenti nella previsione degli uragani
Il National Hurricane Center (NHC) ha raggiunto un traguardo storico nel 2024, stabilendo un record assoluto di accuratezza nella previsione della traiettoria degli uragani. Durante una stagione particolarmente intensa, il centro meteorologico ha fornito previsioni di tracciato estremamente precise per ogni intervallo di tempo, da 12 a 120 ore.
Secondo il rapporto preliminare del 24 febbraio 2025, i progressi ottenuti negli ultimi anni hanno ridotto significativamente gli errori, permettendo una risposta più efficace alle tempeste. La ricerca del 2024 evidenzia come gli investimenti effettuati dal 2007 per migliorare le previsioni abbiano portato a un risparmio superiore ai 10 miliardi di dollari, grazie alla gestione ottimale dei due uragani più impattanti dell’anno: Helene e Milton.
Previsioni di intensità sempre più avanzate
Oltre ai progressi sulle traiettorie, il NHC ha migliorato anche le previsioni di intensità, anche se il 2024 è stato un anno particolarmente difficile da questo punto di vista. Si sono verificati 34 episodi di rapida intensificazione, quasi il doppio della media dell’ultimo decennio.
Un tempo considerata quasi impossibile da prevedere, oggi la rapida intensificazione può essere individuata con una precisione del 70% a 24 ore di distanza, un risultato impensabile fino al 2010. Questo successo è stato possibile grazie all’impegno costante di scienziati esperti e ai finanziamenti dedicati alla ricerca.
L’importanza del Progetto di Miglioramento delle Previsioni degli Uragani
I progressi del 2024 sono il risultato di un lavoro iniziato nel 2009 con il Progetto di Miglioramento delle Previsioni degli Uragani (HFIP), avviato dalla NOAA dopo gli eventi catastrofici del 2004 e 2005. Il programma mirava a ridurre del 50% gli errori di previsione nel giro di dieci anni, un obiettivo che è stato sostanzialmente raggiunto.
Secondo un’analisi condotta dal National Bureau of Economic Research nel 2024, il margine di errore nelle previsioni di tracciato e intensità si è ridotto drasticamente, consentendo alle autorità di pianificare meglio le evacuazioni e prevenire danni maggiori.
Possibili tagli al budget: un rischio per la sicurezza pubblica
Nonostante i risultati straordinari, la NOAA potrebbe subire pesanti tagli al budget sotto l’amministrazione Trump, con il rischio di una drastica riduzione delle ricerche meteorologiche. Il Progetto 2025, piano politico che mira a ridimensionare il governo federale, prevede lo smantellamento di alcuni dipartimenti, tra cui l’Ufficio di Ricerca Atmosferica della NOAA.
Questa decisione potrebbe rallentare i progressi nelle previsioni degli uragani, mettendo a rischio miliardi di dollari di investimenti già effettuati e, soprattutto, la sicurezza di milioni di persone. I centri di ricerca come l’Atlantic Oceanographic and Meteorological Laboratory e il Geophysical Fluid Dynamics Laboratory, fondamentali per lo studio degli uragani, potrebbero vedere ridotte drasticamente le loro risorse.
Previsioni più precise: un risparmio di miliardi di dollari
Uno studio del 2024 ha dimostrato che i miglioramenti nelle previsioni dal 2005 al 2020 hanno permesso di ridurre i costi legati agli uragani del 19%, con un risparmio medio di 5 miliardi di dollari per ogni grande uragano.
I benefici derivano non solo dalla diminuzione di vittime e danni, ma anche da una maggiore fiducia nelle previsioni, che ha permesso di ottimizzare le risorse e ridurre le spese per le misure preventive. Nel solo 2024, si stima che i miglioramenti nelle previsioni abbiano generato un risparmio complessivo di oltre 10 miliardi di dollari grazie alle accurate previsioni degli uragani Helene e Milton.
Un futuro incerto per la ricerca meteorologica
Gli Stati Uniti stanno affrontando un periodo senza precedenti per quanto riguarda gli uragani di categoria 4 e 5, con un aumento significativo degli eventi estremi. La Fig. 3 mostra che il numero di uragani di massima intensità dal 2017 al 2024 è stato il più alto mai registrato in un periodo di otto anni.
Con il cambiamento climatico che continua a rendere le tempeste sempre più potenti, un programma di ricerca solido potrebbe fare la differenza tra una gestione efficace delle emergenze e danni catastrofici. Ridurre i fondi per la ricerca sugli uragani potrebbe non solo compromettere decenni di progressi, ma anche aumentare il rischio di perdite umane e materiali.