Due recenti studi sulla storia di Marte rivelano che il pianeta non era solo umido, ma anche freddo, sfidando alcune teorie precedenti. Le ricerche hanno individuato la possibile traccia di una linea costiera nell’emisfero settentrionale e identificato un minerale contenente acqua, la ferridrite, come responsabile della sua caratteristica tonalità rossa. Queste scoperte offrono una nuova prospettiva sul passato di Marte, risalente a oltre 3 miliardi di anni fa, quando l’acqua liquida era abbondante sulla sua superficie.
Un oceano nel nord di Marte? L’analisi del rover Zhurong
Le vaste pianure settentrionali di Marte si trovano a un’altitudine inferiore rispetto al resto del pianeta, portando alcuni scienziati a ipotizzare che l’area fosse un tempo coperta da un grande oceano. Il rover cinese Zhurong, atterrato ai margini di questa regione nel 2021, ha utilizzato un radar a penetrazione del suolo per rilevare eventuali tracce di una linea costiera sepolta.
Lo strumento ha individuato una struttura inclinata lunga un chilometro a una profondità compresa tra 10 e 35 metri, la cui pendenza ricorda da vicino quella delle spiagge terrestri. Secondo lo studio pubblicato il 24 febbraio sui Proceedings of the National Academy of Sciences, questa formazione sembra composta da sedimenti di varia granulometria, che vanno da sabbia a piccoli ciottoli.
Gli scienziati hanno preso in considerazione altre ipotesi, come la possibilità che si trattasse di una duna sepolta, ma la forma rilevata non corrisponde a quelle tipiche delle dune eoliche presenti altrove su Marte. Inoltre, non ci sono indizi che suggeriscano un’origine legata a fiumi o attività vulcaniche. I ricercatori ritengono quindi che questa struttura possa rappresentare una costa antica, aggiungendo nuove prove all’idea che un tempo un vasto specchio d’acqua occupasse la regione.
Le implicazioni per la vita marziana
La scoperta di una possibile costa marziana è significativa, poiché potrebbe aiutare gli scienziati a capire se il pianeta avesse le condizioni necessarie per ospitare la vita primordiale. Le zone di contatto tra acqua, roccia e atmosfera sono ambienti favorevoli allo sviluppo di organismi, come dimostrato dagli studi sulla Terra.
Michael Manga, planetologo dell’Università della California, Berkeley, sottolinea l’importanza della scoperta: “Alcune delle prime forme di vita terrestri si sono sviluppate in ambienti costieri, in acque poco profonde. Se su Marte esistevano simili condizioni, il pianeta avrebbe potuto ospitare forme di vita microscopiche.”
Il colore rosso di Marte: una prova di un passato umido e gelido
Un altro studio, pubblicato il 25 febbraio su Nature Communications, si concentra sull’origine del caratteristico colore rosso del pianeta. Per molto tempo, gli scienziati hanno attribuito questa tonalità alla ematite, un ossido di ferro privo di acqua. Tuttavia, nuove analisi suggeriscono che la polvere marziana sia composta principalmente da ferridrite, un minerale che contiene acqua e si forma in condizioni fredde e umide.
Adam Valantinas, planetologo della Brown University, spiega: “Sapevamo che Marte è rosso a causa della ruggine, ma esistono diversi tipi di ruggine sulla Terra. Ogni variante racconta qualcosa sulle condizioni ambientali in cui si è formata.”
Confrontando le lunghezze d’onda della luce riflessa dalla polvere marziana con campioni di minerali analizzati in laboratorio, i ricercatori hanno scoperto che una miscela di ferridrite e basalto vulcanico corrisponde perfettamente alla colorazione del pianeta.
Sulla Terra, la ferridrite è instabile e tende a trasformarsi in ematite nel tempo. Tuttavia, le condizioni di basse temperature e un ambiente acido su Marte potrebbero aver rallentato questo processo, permettendo alla ferridrite di rimanere stabile fino a quando l’acqua superficiale non è scomparsa.
Marte: un pianeta simile all’Artico terrestre?
Mettendo insieme i due studi, emerge un quadro più chiaro del passato marziano: un pianeta freddo, ma con abbondante acqua liquida sulla superficie, capace di formare mari o oceani.
Secondo Alberto Fairén, astrobiologo del Centro di Astrobiologia di Madrid e della Cornell University, “Per lungo tempo Marte è stato descritto come ‘caldo e umido’ o ‘freddo e secco’. Ora sappiamo che era freddo e umido, simile alle coste dell’Oceano Artico sulla Terra.”