Una scoperta che cambia la nostra comprensione del Pianeta Rosso
Marte, oggi un mondo arido e freddo, potrebbe essere stato molto diverso in passato. Il rover cinese Zhurong ha identificato quella che sembra essere un’antica spiaggia sepolta sotto la superficie marziana, fornendo nuove prove a supporto dell’ipotesi che il pianeta abbia ospitato un oceano miliardi di anni fa.
Le immagini radar del rover hanno rivelato pendii sabbiosi dolcemente inclinati, caratteristica tipica delle spiagge terrestri, situati a circa 10 metri di profondità. Questa scoperta suggerisce che l’acqua abbia giocato un ruolo cruciale nella geologia marziana, con onde che avrebbero modellato le coste di un antico mare ora scomparso.
Un oceano marziano scomparso: le prove del passato acquatico
Secondo i dati raccolti da Zhurong, circa 3,6 miliardi di anni fa un vasto oceano potrebbe aver coperto quasi metà del pianeta, con una costa che si estendeva lungo quella che oggi è conosciuta come la regione di Deuteronilus.
L’analisi delle strutture sotterranee ha rivelato strati di sabbia inclinati di 15 gradi, un angolo tipico delle spiagge terrestri. Queste formazioni non assomigliano a dune, crateri da impatto o colate laviche, il che ha portato gli scienziati a considerare l’ipotesi di un’antica linea di costa.
Lo studio, co-firmato da Michael Manga, professore all’Università della California, Berkeley, ha evidenziato che l’orientamento e l’inclinazione delle strutture sono coerenti con la presenza di un oceano che ha agito per milioni di anni, accumulando sedimenti lungo la costa.
Il Bacino di Utopia: il cratere più grande del sistema solare
La zona esplorata da Zhurong si trova nella regione del Bacino di Utopia, un’enorme depressione di 3.300 chilometri di diametro, il più grande cratere da impatto conosciuto nel sistema solare.
Gli scienziati avevano già ipotizzato che questa area potesse aver ospitato un antico oceano, ma mancavano prove dirette. Ora, i dati del rover sembrano confermare che la scogliera osservata potrebbe effettivamente rappresentare la linea di costa di un mare marziano primordiale.
Un viaggio nel sottosuolo marziano con il radar di Zhurong
Durante il suo percorso di 1,9 chilometri, il radar a penetrazione del suolo di Zhurong ha scandagliato fino a 80 metri di profondità, rivelando dettagli sulla stratificazione del sottosuolo.
A circa 10 metri sotto la superficie, sono stati individuati strati sabbiosi lisci e inclinati, caratteristiche che suggeriscono l’azione delle onde su una costa. Questi depositi, simili a quelli delle spiagge terrestri, rappresentano la prova più diretta mai trovata dell’esistenza di un antico oceano marziano.
Un ambiente favorevole alla vita?
La scoperta di una spiaggia fossile potrebbe avere implicazioni significative sulla ricerca della vita passata su Marte.
Secondo Benjamin Cardenas, geoscienziato della Pennsylvania State University, le coste degli oceani primordiali terrestri sono state luoghi ideali per l’origine della vita. Se lo stesso fosse avvenuto su Marte, queste zone potrebbero essere i siti migliori dove cercare tracce biologiche fossilizzate.
Una fortuna geologica che ha conservato la spiaggia per miliardi di anni
Se questa antica spiaggia marziana non fosse stata sepolta sotto uno spesso strato di detriti — dovuto a impatti di asteroidi, eruzioni vulcaniche e tempeste di polvere — probabilmente si sarebbe completamente erosa nel corso dei miliardi di anni successivi.
La sua preservazione accidentale ha permesso agli scienziati di accedere a un’importante testimonianza del passato climatico e geologico di Marte.
Un passo avanti nella comprensione del passato marziano
Questa scoperta, pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, aggiunge un tassello fondamentale alla ricerca sull’abitabilità passata di Marte.
Come affermato da Hai Liu, scienziato dell’Università di Guangzhou, questi dati rafforzano l’ipotesi che Marte abbia avuto un ambiente idoneo alla vita miliardi di anni fa. Se in futuro altre missioni riusciranno a trovare prove di antiche forme di vita, il mistero della storia marziana potrebbe finalmente essere risolto.