Il dibattito sul momento esatto in cui gli antichi esseri umani svilupparono strumenti per la caccia a lunga distanza è ancora aperto tra gli antropologi. Tuttavia, una recente ricerca suggerisce che i nostri antenati padroneggiassero questa tecnologia già oltre 300.000 anni fa.
Per cacciare efficacemente da lontano, i primi cacciatori dovevano realizzare giavellotti con proprietà aerodinamiche precise. Durante il Pleistocene, queste armi erano costituite da aste di legno con punte di pietra affilata, ma la natura organica dei materiali ha reso estremamente difficile la loro conservazione nel tempo. Questo significa che gli studiosi hanno a disposizione pochissimi esempi di queste antiche lance su cui basare le loro analisi.
Le più antiche lance di legno mai ritrovate
Secondo il Dr. Dirk Leder, co-autore dello studio pubblicato nel Journal of Paleolithic Archaeology, i reperti in legno più antichi conosciuti provengono da diverse località in Europa. Il frammento più remoto, datato a circa 400.000 anni fa, è stato rinvenuto a Clacton-on-Sea, in Inghilterra. Altri importanti ritrovamenti includono le lance di Schöningen, risalenti a 300.000 anni fa, e quelle di Lehringen, che hanno circa 120.000 anni. Entrambe queste ultime sono state scoperte in Germania.
Nonostante la loro importanza, rimane il dubbio se queste armi preistoriche fossero utilizzate per essere lanciate a distanza o se servissero esclusivamente per colpire le prede da vicino.
L’analisi delle punte di pietra: un metodo poco affidabile
Per cercare di chiarire la funzione di queste lance, gli archeologi studiano spesso le punte di pietra ritrovate nei siti preistorici. Analizzando la sezione trasversale di questi strumenti, i ricercatori li confrontano con armi simili usate in epoche più recenti da cacciatori-raccoglitori. Studi precedenti avevano suggerito che le prime punte adatte al lancio fossero apparse solo circa 190.000 anni fa, il che implicava che prima di allora gli esseri umani non avessero ancora sviluppato armi balistiche.
Tuttavia, secondo Leder, questo metodo presenta diversi problemi. Le punte delle lance da spinta, usate per colpire direttamente le prede, tendono ad avere una sezione trasversale più ampia rispetto a quelle delle lance da lancio, ma i valori possono sovrapporsi in molti casi, rendendo difficile distinguere le due tipologie.
Il punto di equilibrio: la chiave per distinguere le lance da lancio
Per superare questi limiti, gli autori dello studio hanno analizzato lance di legno complete provenienti dai siti di Clacton-on-Sea, Schöningen e Lehringen. Hanno scoperto che il criterio più affidabile per determinare l’uso di queste armi non è la forma della punta, ma piuttosto il loro punto di equilibrio.
Se una lancia è progettata per il lancio, il suo baricentro si trova generalmente nella metà anteriore o nel terzo anteriore dell’asta. Al contrario, una lancia da spinta non necessita di questa caratteristica aerodinamica.
Le analisi hanno rivelato che tutte le lance di Schöningen presentavano un punto di equilibrio avanzato, suggerendo che fossero destinate al lancio. Invece, la lancia di Lehringen, con il suo baricentro spostato verso il retro, sembrerebbe essere stata usata come arma da spinta.
Esperimenti pratici confermano l’ipotesi
A ulteriore conferma della loro teoria, i ricercatori hanno condotto test sperimentali con riproduzioni delle lance di Schöningen. Esperti di armi preistoriche hanno provato a utilizzarle sia per il lancio sia per la spinta diretta contro pelli di cavallo. I risultati hanno mostrato che erano molto più efficaci quando venivano lanciate, il che rafforza l’ipotesi che fossero progettate per la caccia a distanza.
Sebbene questi dati non possano provare con assoluta certezza che i cacciatori di 300.000 anni fa utilizzassero regolarmente il lancio come tecnica di caccia, dimostrano senza dubbio che la tecnologia necessaria esisteva già in quell’epoca.
Secondo Leder, questi risultati suggeriscono che la capacità di utilizzare armi da lancio potrebbe risalire a ben prima di 300.000 anni fa, modificando significativamente la nostra comprensione delle abilità tecnologiche e delle strategie di caccia dei primi esseri umani.