Il premio Nobel Giorgio Parisi e il farmacologo Silvio Garattini figurano tra gli oltre 4.000 firmatari dell’appello promosso da Scienza in Rete a sostegno della mozione della senatrice a vita Elena Cattaneo. L’iniziativa mira a garantire un finanziamento stabile alla ricerca scientifica pubblica, la definizione di bando con scadenze certe e l’istituzione di un’agenzia indipendente per la valutazione dei progetti.
La mozione in discussione oggi in Senato
La mozione, depositata in Senato il 12 febbraio, è oggetto di discussione nella giornata odierna. L’obiettivo è sollecitare interventi concreti per affrontare le criticità che da anni affliggono il settore della ricerca in Italia, con particolare riferimento alla carenza di finanziamenti.
Gli oltre 4.000 firmatari, tra cui numerosi ricercatori e cittadini, sottolineano come nel nostro Paese non esista un sistema che permetta agli studiosi, anche i più meritevoli, di poter contare su fondi strutturali e continui. Questa situazione penalizza la competitività internazionale della ricerca italiana, ostacolando lo sviluppo di progetti ambiziosi.
Un sistema di finanziamento intermittente e inefficace
Secondo l’appello di Scienza in Rete, gli strumenti attualmente disponibili, come il Prin (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) e il Fis (Fondo Italiano per la Scienza), risultano discontinui e poco trasparenti. I dati Ocse 2022 evidenziano che l’Italia investe in ricerca appena l’1,3% del Pil, una percentuale nettamente inferiore rispetto al 2,3% della Francia, al 3,1% della Germania e alla media europea, che si attesta intorno al 2,2%.
Oltre alla scarsità di fondi, pesa anche la mancanza di chiarezza nei processi di valutazione e i lunghi tempi burocratici. “La ricerca italiana – si legge nell’appello – ha bisogno di un’Agenzia autonoma, simile ai modelli europei, che garantisca una gestione trasparente e competitiva dei fondi pubblici, con criteri di valutazione chiari e tempistiche certe.”
L’urgenza di un cambio di passo
Il mondo scientifico chiede quindi un intervento immediato, affinché l’Italia possa finalmente dotarsi di un sistema di finanziamento adeguato, capace di favorire la crescita della ricerca pubblica e di valorizzare i suoi migliori talenti. La discussione in Senato rappresenta un momento cruciale per il futuro della scienza italiana e per il suo rilancio a livello internazionale.