Le più recenti immagini del sole, rilasciate dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), mostrano un’imponente espulsione di massa coronale (CME), una potente esplosione di particelle cariche e campi magnetici che ha avuto origine nella zona settentrionale della nostra stella. Le immagini sono state ottenute grazie al telescopio a bordo del satellite meteorologico GOES-19, che monitora costantemente l’attività solare per prevedere possibili impatti sulla Terra.
Un’esplosione solare immortalata dallo spazio
L’evento immortalato dal GOES-19 è avvenuto sul lato lontano del sole, nei pressi del polo nord solare. Sebbene questa specifica espulsione non fosse diretta verso il nostro pianeta, fenomeni simili possono scatenare intense tempeste geomagnetiche. Un esempio significativo si è verificato la scorsa estate, quando una serie di forti tempeste solari ha raggiunto la Terra, regalando spettacolari aurore boreali visibili in diverse parti del mondo.
Secondo la NOAA, le tempeste geomagnetiche rappresentano una delle minacce più costose tra gli eventi di meteo spaziale, in quanto possono disturbare i satelliti, interferire con i sistemi di navigazione GPS e provocare problemi alle reti elettriche terrestri.
Il pianeta Mercurio visibile nelle nuove immagini
Un dettaglio curioso delle immagini più recenti è la presenza di Mercurio, il pianeta più vicino al sole, che appare come un piccolo punto luminoso in movimento nelle vicinanze della nostra stella.
Il ruolo del satellite GOES-19 nella previsione del meteo spaziale
Lanciato in orbita nel giugno scorso, il GOES-19 è l’ultimo arrivato nella flotta di satelliti della NOAA ed è dotato di un sofisticato sensore chiamato Compact Coronagraph (CCOR-1). Questo strumento, facilmente riconoscibile per il suo caratteristico cerchio blu scuro che oscura la luce più intensa del sole, è stato progettato per monitorare la corona solare, ovvero lo strato più esterno dell’atmosfera della nostra stella.
Attivo dal settembre dello scorso anno, il CCOR-1 è il primo coronografo operativo in tempo quasi reale disponibile per gli scienziati, secondo quanto dichiarato da Rob Steenburgh, esperto del Centro di Previsione del Meteo Spaziale della NOAA. Grazie a questo strumento, è possibile ottenere immagini aggiornate della corona solare ogni 15 minuti, garantendo un monitoraggio continuo dell’attività del sole.
Un passo avanti nella previsione delle tempeste solari
La capacità di catturare immagini in tempo reale rappresenta un enorme progresso rispetto ai metodi precedenti, che richiedevano fino a otto ore per il download dei dati. Questo miglioramento è fondamentale per la previsione delle CME, in quanto ogni minuto può fare la differenza nella protezione delle infrastrutture terrestri dagli effetti delle tempeste geomagnetiche.
“Fino ad ora, abbiamo sempre fatto affidamento su un coronografo di ricerca installato su una navicella spaziale lanciata anni fa,” ha spiegato Steenburgh. “Ora, con il CCOR-1, possiamo monitorare il sole in modo molto più rapido ed efficace.”