Alabama travolta dallo stop ai finanziamenti per le colonnine di ricarica: Priester’s Pecans e Love’s Travel Stops nell’incertezza
Il 6 Febbraio 2025, un’inaspettata comunicazione proveniente dall’amministrazione Trump ha scatenato il caos tra i governi statali e le aziende coinvolte nell’ampliamento della rete di ricarica per veicoli elettrici negli Stati Uniti. La Federal Highway Administration ha sospeso immediatamente l’approvazione dei piani statali del programma National Electric Vehicle Infrastructure (NEVI), bloccando di fatto l’utilizzo di quasi il 90% dei 5 miliardi di dollari stanziati dal Congresso nel 2021 con l’Infrastructure Investment and Jobs Act, firmato dall’allora presidente Joe Biden.
Tra le aree più colpite si distingue l’Alabama, dove la sospensione ha lasciato nel limbo progetti chiave come quello di Priester’s Pecans, storico punto di riferimento lungo la Interstate 65 a Fort Deposit, e l’installazione di colonnine presso otto stazioni Love’s Travel Stops, presenti lungo le principali arterie dello stato, compresa la I-65 e la I-20.
Il governatore Kay Ivey, repubblicana, aveva celebrato lo stanziamento di 79 milioni di dollari per potenziare l’infrastruttura di ricarica, sottolineando il beneficio non solo per i conducenti, ma anche per le imprese automobilistiche che producono auto elettriche in Alabama, con ricadute positive sull’occupazione locale.
Nonostante lo stop, Love’s Travel Stops, attiva in 42 stati, ha ribadito la volontà di continuare i propri progetti, sottolineando come una rete di ricarica capillare sia ormai una necessità per il mercato.
Parallelamente, il Bevill State Community College, situato nella parte centrale dello stato, attendeva 2,4 milioni di dollari per formare tecnici specializzati nell’installazione e manutenzione delle colonnine, ma il blocco dei fondi ha gettato ombre sull’avvio dei corsi.
North Carolina: i piani per 103 milioni di dollari di colonnine a rischio, Toyota in allarme
Anche la North Carolina, con i suoi ambiziosi piani di espansione della rete di ricarica, è finita nell’incertezza. Il Dipartimento dei Trasporti statale (DOT NC), dopo aver assegnato 6 milioni di dollari per la costruzione di nove stazioni di ricarica pubbliche, ha dovuto sospendere i bandi per la Fase 1 del programma NEVI, che prevedeva la creazione di 41 stazioni distribuite ogni 80 chilometri lungo i corridoi autostradali federali.
La cittadina di Liberty è l’epicentro di questo fermento, grazie all’inaugurazione del nuovo impianto Toyota da 13,9 miliardi di dollari, destinato alla produzione di batterie per auto elettriche, con la creazione di 5.100 posti di lavoro. Tuttavia, il rallentamento delle infrastrutture potrebbe compromettere l’indotto locale e le prospettive di crescita per la North Carolina.
La residentessa Vickie Atkinson, che vive nelle campagne tra Chapel Hill e Pittsboro, esprime la frustrazione di chi, pur avendo adottato un’ibrida plug-in, deve ancora fare affidamento sulla benzina per mancanza di colonnine rapide in aree rurali come Siler City.
Il governo statale aveva già ottenuto risultati importanti: nel Settembre 2024, il numero di veicoli elettrici registrati aveva raggiunto quota 81.658, superando l’obiettivo fissato nel 2018 dall’allora governatore Roy Cooper, democratico. Tuttavia, l’ambizioso traguardo di 1,2 milioni di auto elettriche entro il 2030 appare ora sempre più distante.
Illinois reagisce allo stop: ComEd investe 231 milioni per non fermare l’elettrificazione
In Illinois, la sospensione dei fondi federali ha trovato una risposta decisa. Il governatore J.B. Pritzker ha ribadito l’obiettivo di 1 milione di veicoli elettrici sulle strade statali entro il 2030, mentre la ComEd (Commonwealth Edison Co.), il principale fornitore di elettricità per Chicago, ha annunciato un piano da 231 milioni di dollari per sostenere l’installazione di colonnine e l’acquisto di auto elettriche da parte di privati e aziende.
Il Dipartimento dei Trasporti dell’Illinois (IDOT) aveva previsto di utilizzare 148 milioni di dollari di fondi NEVI per realizzare stazioni di ricarica rapida ogni 80 chilometri lungo le autostrade, ma il blocco imposto dall’amministrazione Trump ha sospeso parte dei lavori. Tuttavia, il recente stanziamento di 114 milioni di dollari dal Dipartimento dei Trasporti USA per costruire 14 hub di ricarica per camion fornirà un parziale supporto all’espansione delle infrastrutture per i trasporti pesanti.
Elon Musk e il Dipartimento dell’Efficienza Governativa: il sospetto dietro la sospensione
Dietro il blocco dei fondi NEVI, i legislatori democratici intravedono l’ombra di Elon Musk. La lettera inviata il 6 Febbraio fa riferimento al coinvolgimento di individui collegati al cosiddetto Dipartimento dell’Efficienza Governativa (DOGE), un’entità non ufficiale associata al team del miliardario sudafricano.
Tesla, che controlla la più grande rete di colonnine rapide negli Stati Uniti, potrebbe trarre vantaggio da uno stallo del programma NEVI, rallentando la concorrenza e consolidando il proprio monopolio. Tuttavia, nessun commento ufficiale è giunto dall’azienda.
I limiti dell’esecutivo: il Congresso detiene il potere sui fondi
Giuristi come Elizabeth Turnbull, direttrice delle politiche presso l’Alleanza per l’Elettrificazione dei Trasporti, hanno sottolineato come l’esecutivo non abbia il potere di cancellare i fondi approvati dal Congresso. La Corte Suprema ha più volte ribadito che le competenze di spesa spettano esclusivamente al potere legislativo.
I democratici del Comitato per l’Ambiente e i Lavori Pubblici del Senato hanno inviato una lettera al Dipartimento dei Trasporti chiedendo il ritiro immediato della sospensione, considerata una violazione della legge federale.
Wyoming e Maryland: reazioni opposte tra conservatori e progressisti
In Wyoming, stato storicamente repubblicano, i funzionari hanno adottato un atteggiamento attendista. Il Dipartimento dei Trasporti statale non aveva ancora speso fondi NEVI, e il blocco ha avuto un impatto limitato su una rete composta da appena 110 stazioni di ricarica distribuite su 10.900 chilometri di strade.
Al contrario, il Maryland, guidato dal democratico Wes Moore, ha deciso di proseguire i progetti già finanziati, come l’installazione di 126 colonnine rapide in 22 siti, pur restando in attesa di chiarimenti dal Dipartimento dei Trasporti USA per i futuri bandi.
Tribunali pronti a intervenire: la transizione elettrica non si ferma
Il blocco dei fondi NEVI sarà con ogni probabilità contestato in tribunale, con la possibilità che i giudici impongano all’amministrazione Trump di revocare la sospensione. Intanto, aziende come Kempower e Electrify America continuano a investire in North Carolina e Illinois, consapevoli che la transizione verso l’elettrico è ormai un processo irreversibile negli Stati Uniti e a livello globale.