Florida – Space Coast: La compagnia aerospaziale Blue Origin, fondata dal miliardario Jeff Bezos, ha indicato come periodo probabile per il secondo lancio del poderoso razzo New Glenn la fine della prossima primavera. Dopo il debutto avvenuto il 16 Gennaio 2025 dal complesso di lancio situato sulla Space Coast in Florida, l’azienda statunitense ha confermato di essere al lavoro per migliorare la performance del primo stadio del razzo, puntando a un nuovo tentativo nei prossimi mesi.
Il successo del primo volo e il mancato recupero del booster
Il volo inaugurale del New Glenn, un colosso alto 98 metri, ha consegnato con successo in orbita terrestre un carico sperimentale: la piattaforma spaziale di prova denominata Blue Ring, sviluppata internamente dalla stessa Blue Origin. Tuttavia, l’obiettivo secondario di recuperare il booster del primo stadio non è stato raggiunto. La fase di atterraggio, prevista su una piattaforma nell’Oceano Atlantico, è fallita per una problematica legata al rifornimento di carburante verso i motori durante la delicata manovra di rientro.
Dave Limp, amministratore delegato di Blue Origin, ha dichiarato mercoledì 12 Febbraio 2025, durante la 27ª Conferenza annuale sullo spazio commerciale a Washington, D.C., che i tecnici hanno identificato le cause probabili dell’anomalia. Secondo Limp, si sarebbe trattato di una “combinazione di più fattori”, senza fornire ulteriori dettagli tecnici. Ha comunque rassicurato sul fatto che i motori del booster hanno risposto in modo positivo nella fase di discesa.
Modifiche tecniche e nuovo tentativo in primavera
I lavori di adeguamento sul secondo booster del New Glenn sono già in corso presso le strutture di Blue Origin. Limp ha specificato che le modifiche apportate non comporteranno complessità tecniche tali da rallentare il programma di lancio, confermando la finestra temporale compresa tra Maggio e Giugno 2025 come obiettivo realistico per il prossimo volo.
La società non ha ancora comunicato ufficialmente il contenuto del carico utile che accompagnerà il secondo lancio. Tuttavia, Limp ha sottolineato che l’azienda sta vagliando diverse opzioni e non esclude la possibilità di utilizzare un semplice simulatore di massa, qualora non dovessero concretizzarsi opportunità commerciali in tempo utile.
Prospettive future per il razzo New Glenn
Il progetto New Glenn, sviluppato in oltre un decennio, rappresenta l’arma principale di Blue Origin per competere nel mercato dei lanci commerciali. Il razzo è progettato per trasportare fino a 45 tonnellate di carico in orbita terrestre bassa (LEO). Tra le sue peculiarità tecniche spicca l’enorme carenatura di carico, con un diametro di 7 metri, dimensioni attualmente superiori a qualsiasi altro vettore operativo.
Gli esordi del New Glenn sono considerati dalla compagnia come voli di prova e sviluppo, ma il quarto lancio sarà quello decisivo per iniziare il trasporto di carichi per clienti commerciali. Questa fase segnerà il vero ingresso di Blue Origin nella competizione con operatori storici come SpaceX di Elon Musk e United Launch Alliance (ULA).
La sfida del recupero del primo stadio: obiettivo riutilizzabilità
Il tentativo fallito di recuperare il primo stadio del New Glenn è stato interpretato dagli addetti ai lavori come un passaggio fisiologico nel processo di sviluppo di un vettore così complesso. La riutilizzabilità del booster resta uno degli elementi chiave della strategia di Blue Origin, che mira a ridurre significativamente i costi di lancio e ad aumentare la frequenza delle missioni.
La compagnia ha già sperimentato con successo tecniche di atterraggio verticale grazie al razzo suborbitale New Shepard, utilizzato per voli turistici oltre la linea di Kármán. Tuttavia, la sfida tecnica rappresentata dal recupero di un booster di dimensioni ben maggiori, come quello del New Glenn, comporta difficoltà di natura aerodinamica e propulsiva che richiedono perfezionamenti progressivi.
Le ambizioni di Blue Origin verso la conquista dello spazio
La visione a lungo termine di Jeff Bezos è quella di costruire un’infrastruttura spaziale permanente che consenta all’umanità di espandere la propria presenza oltre l’orbita terrestre. Il successo operativo del New Glenn rappresenterebbe un passo fondamentale verso la realizzazione di questo ambizioso obiettivo, aprendo le porte a missioni di lunga durata e alla creazione di avamposti commerciali nello spazio.
Nei prossimi mesi, gli occhi della comunità scientifica e industriale resteranno puntati sulle piattaforme di lancio della Florida, in attesa di vedere se il secondo tentativo del New Glenn segnerà una nuova tappa di successo per l’espansione delle attività spaziali private.