Susanna Cappellaro documenta il rapporto con il marito dopo l’impianto tecnologico che vibra rivolgendosi verso nord
Nell’era in cui l’innovazione tecnologica invade ogni angolo della vita quotidiana, ci sono coppie che sperimentano trasformazioni ben oltre la semplice dipendenza da smartphone e dispositivi digitali. È il caso di Scott Cohen, ex dirigente nell’ambito dell’industria musicale, e di sua moglie, l’attrice e regista Susanna Cappellaro, la cui relazione è stata sconvolta da una scelta tanto audace quanto inusuale: l’uomo ha deciso di trasformarsi in un vero e proprio cyborg.
L’impianto NorthSense e la percezione del nord
Circa dieci anni fa, Scott Cohen optò per un intervento capace di cambiare la sua percezione della realtà: un piccolo circuito elettronico, co-sviluppato da lui stesso, posizionato sotto la pelle, sostenuto da barre in titanio inserite vicino allo sterno. Questo dispositivo tecnologico, denominato NorthSense, ha una funzione apparentemente semplice ma radicalmente innovativa: vibrare ogni volta che il corpo si orienta verso il nord magnetico.
L’idea, secondo Cohen, era quella di potenziare le proprie capacità sensoriali, arricchendo il modo di percepire lo spazio circostante. Tuttavia, per la sua compagna, questa evoluzione da uomo a cyborg non è stata solo una curiosità, bensì un terremoto che ha scosso le fondamenta della loro intimità.
Susanna Cappellaro e il racconto di una quotidianità con un marito cyborg
La cineasta Susanna Cappellaro, nota per i suoi lavori sia come attrice che come regista, ha deciso di trasformare l’esperienza vissuta accanto al marito in un’opera documentaristica intitolata “Mio marito, il cyborg”, disponibile in formato digitale dal 14 febbraio. Nel film, la regista esplora l’impatto emotivo e relazionale che l’impianto NorthSense ha avuto sulla loro unione e sul modo di vivere l’intimità con un uomo il cui petto vibra di continuo.
Il documentario non si limita a descrivere l’adattamento al battito costante di un dispositivo innestato nel corpo dell’uomo che ama, ma affronta anche tematiche più profonde, come il conflitto tra umanità e tecnologia, l’evoluzione del corpo umano in macchina e la ridefinizione dei confini dell’amore coniugale.
Da Londra a Milano: un viaggio tra sentimenti e tecnologia avanzata
La coppia, divisa tra la vivacità artistica di Londra e il fascino contemporaneo di Milano, ha dovuto trovare nuovi equilibri. I momenti quotidiani, che per molte famiglie ruotano attorno a tavole imbandite e passeggiate nei parchi, per Cohen e Cappellaro si sono trasformati in episodi di adattamento costante. Le vibrazioni inaspettate durante un abbraccio, la sensazione che il petto dell’uomo rispondesse più al campo magnetico terrestre che ai gesti della moglie, hanno reso necessaria una riscrittura della loro intesa affettiva.
Scott Cohen, il pioniere umano della bussola sottopelle
Nel mondo dei biohacker, coloro che sperimentano innesti tecnologici per potenziare le capacità fisiche e cognitive, Scott Cohen è diventato una sorta di pioniere. La sua esperienza con NorthSense ha fatto scuola tra chi considera l’integrazione uomo-macchina il futuro dell’evoluzione umana.
Tuttavia, la Londra artistica e la Milano cinematografica che fanno da sfondo alla vicenda hanno sottolineato anche l’altra faccia della medaglia: il percorso personale e intimo di chi vive accanto a questi cyborg moderni, dovendo conciliare l’amore con una trasformazione che sfida i confini biologici tradizionali.
Un San Valentino digitale: il film di Susanna Cappellaro disponibile dal 14 febbraio
La scelta della data di uscita di “Mio marito, il cyborg” non è casuale. Il 14 febbraio, giorno dedicato agli innamorati, diventa così l’occasione per riflettere su cosa significhi davvero condividere la vita con chi ha deciso di modificare il proprio corpo tramite tecnologie impiantabili.
L’opera di Susanna Cappellaro non è solo il resoconto di un matrimonio insolito, ma una finestra aperta sul futuro delle relazioni sentimentali, in un mondo in cui i chip sottopelle potrebbero diventare tanto comuni quanto un anello nuziale.