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Segreti magnetici del nostro pianeta: i mattoni mesopotamici rivelano antichi misteri

By Mirko Rossi
Published 21 Dicembre 2023
4 Min Read
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Un recente studio ha ‌svelato nuove informazioni riguardanti le variazioni ⁢del campo⁤ magnetico terrestre di 3.000 anni fa, utilizzando come fonte i mattoni dell’antica Mesopotamia. Questa tecnica, definita archeomagnetica, si rivela un metodo più accurato per la datazione di​ reperti antichi e per la comprensione delle fluttuazioni storiche del campo​ magnetico.

Contents
Datazione⁢ Archeomagnetica: Un Nuovo Strumento CronologicoUn Metodo InnovativoLa Firma Magnetica nei MattoniLa Mappatura Storica del Campo MagneticoImplicazioni StoricheRivelazione dell’Anomalia Geomagnetica dell’Età del Ferro LevantinaConferma dell’AnomaliaTecniche ⁤AvanzateVariazioni Rapide del Campo Magnetico

 

Datazione⁢ Archeomagnetica: Un Nuovo Strumento Cronologico

Un Metodo Innovativo

La datazione archeomagnetica si basa sulla ricerca di firme del campo ⁣magnetico terrestre in⁤ oggetti archeologici, come i mattoni, ‌che non contengono materiale organico e quindi non possono essere datati ‍facilmente con metodi ‍tradizionali come ​il radiocarbonio. Questo studio apre la ​strada a ⁣una nuova linea di‌ base per la datazione ‍assoluta di tali ‍reperti.

 

La Firma Magnetica nei Mattoni

Analizzando la firma magnetica latente nei grani di ossido di​ ferro presenti in⁣ 32 mattoni di‌ argilla provenienti da siti archeologici della Mesopotamia, i ricercatori sono stati⁣ in grado di ‌ricostruire le variazioni del ​campo magnetico terrestre. Questi minerali hanno registrato la forza del campo magnetico al momento della loro ⁢prima cottura, migliaia di anni fa.

 

La Mappatura Storica del Campo Magnetico

Ogni mattone, al ‍momento della sua creazione, veniva inciso con‌ il nome ​del re regnante, permettendo così di associare la misurazione della forza magnetica dei grani di ossido di ferro a​ un preciso periodo storico, fornendo una mappa delle variazioni della forza⁢ del campo magnetico‍ terrestre.

 

Implicazioni Storiche

Oltre a offrire un nuovo strumento⁢ per⁣ la datazione di reperti antichi, ‍questa tecnica permette ‌di precisare con maggiore esattezza i regni di alcuni ⁣re⁣ antichi, i cui periodi di regno sono⁤ stati oggetto di ​dibattito a causa di registrazioni storiche incomplete.

 

Rivelazione dell’Anomalia Geomagnetica dell’Età del Ferro Levantina

Conferma dell’Anomalia

Lo studio ha confermato l’esistenza dell’”Anomalia Geomagnetica dell’Età del Ferro⁣ Levantina”, un periodo in cui⁣ il campo magnetico terrestre era insolitamente‍ forte intorno ⁢all’attuale Iraq, tra il 1050 e il⁣ 550 a.C., per ragioni ancora non chiare. Questa anomalia è stata⁤ rilevata anche in luoghi lontani come la Cina, ‌la Bulgaria e le Azzorre, ma i dati provenienti dal Medio Oriente erano finora scarsi.

 

Tecniche ⁤Avanzate

Per misurare i grani di ossido di ferro, il⁢ team ha prelevato piccoli frammenti dai mattoni e ha utilizzato ​un ‍magnetometro per misurare con precisione ‌i frammenti. Questo ha permesso di mappare le variazioni del campo magnetico terrestre nel tempo.

 

Variazioni Rapide del Campo Magnetico

I ricercatori hanno scoperto che in cinque campioni, risalenti al regno di Nabucodonosor II ‍(604-562‍ a.C.), il campo magnetico terrestre sembrava cambiare drasticamente in un periodo di tempo relativamente breve, fornendo ulteriori prove alla teoria ‍che picchi​ rapidi di intensità sono possibili.

 

Lo studio, finanziato dalla U.S.-Israel Binational Science⁣ Foundation, ha dimostrato come i resti archeologici⁤ ben datati delle ricche culture mesopotamiche, in particolare i mattoni incisi con i nomi ⁢di re specifici, offrano⁢ un’opportunità senza precedenti per ​studiare le variazioni della forza del ⁤campo magnetico con una risoluzione temporale elevata, tracciando cambiamenti che si sono verificati in pochi decenni o anche meno.

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