Un recente studio ha svelato nuove informazioni riguardanti le variazioni del campo magnetico terrestre di 3.000 anni fa, utilizzando come fonte i mattoni dell’antica Mesopotamia. Questa tecnica, definita archeomagnetica, si rivela un metodo più accurato per la datazione di reperti antichi e per la comprensione delle fluttuazioni storiche del campo magnetico.
Datazione Archeomagnetica: Un Nuovo Strumento Cronologico
Un Metodo Innovativo
La datazione archeomagnetica si basa sulla ricerca di firme del campo magnetico terrestre in oggetti archeologici, come i mattoni, che non contengono materiale organico e quindi non possono essere datati facilmente con metodi tradizionali come il radiocarbonio. Questo studio apre la strada a una nuova linea di base per la datazione assoluta di tali reperti.
La Firma Magnetica nei Mattoni
Analizzando la firma magnetica latente nei grani di ossido di ferro presenti in 32 mattoni di argilla provenienti da siti archeologici della Mesopotamia, i ricercatori sono stati in grado di ricostruire le variazioni del campo magnetico terrestre. Questi minerali hanno registrato la forza del campo magnetico al momento della loro prima cottura, migliaia di anni fa.
La Mappatura Storica del Campo Magnetico
Ogni mattone, al momento della sua creazione, veniva inciso con il nome del re regnante, permettendo così di associare la misurazione della forza magnetica dei grani di ossido di ferro a un preciso periodo storico, fornendo una mappa delle variazioni della forza del campo magnetico terrestre.
Implicazioni Storiche
Oltre a offrire un nuovo strumento per la datazione di reperti antichi, questa tecnica permette di precisare con maggiore esattezza i regni di alcuni re antichi, i cui periodi di regno sono stati oggetto di dibattito a causa di registrazioni storiche incomplete.
Rivelazione dell’Anomalia Geomagnetica dell’Età del Ferro Levantina
Conferma dell’Anomalia
Lo studio ha confermato l’esistenza dell’”Anomalia Geomagnetica dell’Età del Ferro Levantina”, un periodo in cui il campo magnetico terrestre era insolitamente forte intorno all’attuale Iraq, tra il 1050 e il 550 a.C., per ragioni ancora non chiare. Questa anomalia è stata rilevata anche in luoghi lontani come la Cina, la Bulgaria e le Azzorre, ma i dati provenienti dal Medio Oriente erano finora scarsi.
Tecniche Avanzate
Per misurare i grani di ossido di ferro, il team ha prelevato piccoli frammenti dai mattoni e ha utilizzato un magnetometro per misurare con precisione i frammenti. Questo ha permesso di mappare le variazioni del campo magnetico terrestre nel tempo.
Variazioni Rapide del Campo Magnetico
I ricercatori hanno scoperto che in cinque campioni, risalenti al regno di Nabucodonosor II (604-562 a.C.), il campo magnetico terrestre sembrava cambiare drasticamente in un periodo di tempo relativamente breve, fornendo ulteriori prove alla teoria che picchi rapidi di intensità sono possibili.
Lo studio, finanziato dalla U.S.-Israel Binational Science Foundation, ha dimostrato come i resti archeologici ben datati delle ricche culture mesopotamiche, in particolare i mattoni incisi con i nomi di re specifici, offrano un’opportunità senza precedenti per studiare le variazioni della forza del campo magnetico con una risoluzione temporale elevata, tracciando cambiamenti che si sono verificati in pochi decenni o anche meno.