L’ordine esecutivo firmato a gennaio dall’ex presidente Donald Trump, che ha eliminato i programmi per la diversità e l’inclusione nelle istituzioni governative statunitensi, ha avuto un impatto anche nel mondo dell’astronomia. Tra le conseguenze più discusse vi è la modifica della biografia dell’astronoma Vera Rubin sul sito dell’Osservatorio Vera C. Rubin, uno dei più avanzati telescopi al mondo, situato in Cile e finanziato dalla National Science Foundation (NSF).
La revisione ha suscitato numerose proteste da parte della comunità scientifica, poiché ha ridimensionato il riconoscimento dell’impegno di Rubin nell’abbattere le discriminazioni di genere e nel sostenere gruppi storicamente esclusi dalla ricerca scientifica.
Secondo l’organizzazione giornalistica investigativa ProPublica, una parte della biografia in cui si parlava del contributo dell’astronoma alla lotta per la parità di genere è stata rimossa e successivamente ripubblicata con un tono molto più sfumato. Inoltre, è stato eliminato un intero paragrafo in cui si sottolineava l’impegno dell’Osservatorio Vera C. Rubin nel promuovere l’inclusione e la partecipazione femminile nelle scienze astronomiche.
L’Osservatorio, che sta attualmente conducendo test preliminari prima di diventare operativo, sarà uno degli strumenti più potenti al mondo per lo studio della materia oscura e della formazione delle galassie. Tuttavia, la recente revisione dei contenuti sul sito ufficiale ha acceso un intenso dibattito nella comunità scientifica.
L’astronomo John Barentine, intervistato dal sito Space.com, ha espresso la sua preoccupazione per queste modifiche, dichiarando: “L’astronomia non permetterà che il contributo di Vera Rubin venga dimenticato. Nessun ordine esecutivo potrà fermare i nostri sforzi per rendere la comunità scientifica più rappresentativa della società in cui viviamo. Anzi, ci spinge a impegnarci ancora di più, perché è la cosa giusta da fare”.
Anche la scienziata Yvette Cendes, dell’Università dell’Oregon, ha condannato l’accaduto, affermando: “Questa è la storia della sua vita. Vera Rubin ha sostenuto con forza le donne nella scienza perché ha affrontato discriminazioni enormi. Sminuire il suo contributo è inquietante”.
Il caso dell’Osservatorio Vera C. Rubin non è isolato. Anche altre istituzioni governative, tra cui la NASA, hanno subito modifiche simili: il termine inclusione è stato eliminato dall’elenco dei valori fondamentali dell’agenzia spaziale e diversi articoli che mettevano in luce il contributo di scienziati appartenenti a minoranze sono stati rimossi.
Le decisioni imposte dall’ordine esecutivo di Trump stanno dunque riscrivendo il modo in cui la scienza affronta i temi della diversità e della rappresentanza, sollevando preoccupazioni tra i ricercatori e gli astronomi di tutto il mondo.