Vecchi jet da combattimento, ormai obsoleti, possono essere trasformati in una polvere fine e impiegati per la stampa 3D di componenti destinati ai nuovi velivoli della Royal Air Force (RAF). Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale della produzione, ma consente anche di evitare l’approvvigionamento di materiali da paesi soggetti a sanzioni, come la Russia.
Un nuovo ciclo di vita per il titanio dei velivoli dismessi
Gli esperti del settore ritengono che questa innovativa soluzione permetta di ottimizzare i costi e rendere la produzione più sostenibile. Robert Higham, di Additive Manufacturing Solutions, ha sviluppato un processo per riciclare materiali preziosi come il Ti64, una lega di titanio, alluminio e vanadio, che si trova in grandi quantità nei depositi del Ministero della Difesa del Regno Unito, ma legata a velivoli dismessi o componenti non più utilizzabili.
Utilizzando questa tecnologia, è stato possibile recuperare le pale della turbina di un Panavia Tornado, un caccia operativo tra il 1980 e il 2019, e trasformarle in un cono di prua per un motore sperimentale destinato alla prossima generazione di jet della RAF.
Dalla fusione alla stampa 3D: il processo di trasformazione
Per ottenere componenti di alta qualità, è fondamentale generare particelle sferiche dai vecchi pezzi, evitando che frammenti irregolari possano ostruire le stampanti 3D. Non basta macinare il metallo, ma è necessario fonderlo e spruzzarlo in un getto ad alta pressione di argon, dove le goccioline generate si trasformano in sfere perfette grazie alla loro rotazione nel gas.
Questo metodo richiama il processo naturale con cui la pioggia si trasforma in grandine, spiega Higham. La polvere ottenuta viene poi impiegata nella stampa additiva, dove ogni strato di materiale, spesso la metà di un capello umano, viene depositato con estrema precisione.
Un futuro per la stampa 3D nei jet militari
Questa innovazione è già stata testata con successo nella produzione di un cono di prua per un motore a reazione Orpheus, che Rolls Royce sta sviluppando per il Future Combat Air System (FCAS). Questo programma include nuovi velivoli con componenti modulari, come il BAE Systems Tempest, un jet da combattimento di sesta generazione destinato a entrare in servizio con la RAF.