Un’innovazione agricola che potrebbe mitigare il cambiamento climatico
I campi di riso rappresentano una delle maggiori fonti di emissioni di metano, un gas serra con un potenziale di riscaldamento globale 25 volte superiore a quello dell’anidride carbonica. Tuttavia, una nuova varietà di riso, sviluppata attraverso un incrocio tradizionale, ha dimostrato di ridurre queste emissioni del 70%, offrendo una soluzione concreta per ridurre l’impatto ambientale della coltivazione di questa fondamentale coltura.
Il legame tra il riso e le emissioni di metano
Le emissioni di metano nei campi di riso allagati derivano dai microbi presenti nel suolo, che scompongono gli essudati radicali rilasciati dalle piante. Questo processo è essenziale per la creazione di nutrienti, ma porta anche alla formazione di metano. La sfida per gli scienziati è stata quella di trovare un modo per ridurre la produzione di questo gas senza compromettere le rese agricole.
Anna Schnürer, dell’Università Svedese di Scienze Agrarie, ha analizzato due varietà di riso in laboratorio: la Nipponbare, una cultivar giapponese con emissioni di metano nella media, e la SUSIBA2, una varietà geneticamente modificata con emissioni più basse. Studiando i meccanismi alla base di queste differenze, il team ha scoperto che la SUSIBA2 produceva meno fumarato, un composto che favorisce la produzione di metano, e rilasciava elevate quantità di etanolo, che sembrava ridurre ulteriormente la formazione del gas.
Un incrocio tradizionale per un riso più sostenibile
Utilizzando tecniche di incrocio convenzionale, gli scienziati hanno creato una nuova varietà incrociando una cultivar ad alto rendimento con la Heijing, una varietà che già presentava una bassa produzione di metano. Il risultato è stato straordinario: in due anni di sperimentazioni in Cina, questa nuova varietà ha raggiunto rese superiori a 8 tonnellate per ettaro, ben oltre la media globale di 4 tonnellate per ettaro, e ha ridotto le emissioni di metano del 70% rispetto alla varietà di partenza.
Una scoperta che potrebbe rivoluzionare l’agricoltura
Johannes le Coutre, dell’Università del New South Wales di Sydney, ha sottolineato come questa ricerca rappresenti un importante passo avanti nella lotta contro le emissioni di gas serra derivanti dall’agricoltura. A differenza di molte innovazioni moderne, questa nuova varietà di riso non si basa su tecniche di ingegneria genetica o editing genetico avanzato, ma su incroci tradizionali, rendendo la sua diffusione più accettabile a livello globale.
Questa scoperta apre nuove possibilità per un’agricoltura più sostenibile, che possa contribuire a contrastare il cambiamento climatico senza compromettere la produttività e la sicurezza alimentare.