L’incremento delle infestazioni di ratti nelle metropoli sta diventando un fenomeno sempre più evidente, e la scienza inizia a individuare una correlazione diretta con il riscaldamento globale. Un recente studio pubblicato su Science Advances ha analizzato la diffusione di questi roditori in 16 importanti città del mondo, tra cui New York, Boston e Washington, D.C., rivelando un dato allarmante: le aree urbane che hanno registrato un incremento delle temperature nel corso del tempo sono anche quelle in cui la presenza di ratti è aumentata maggiormente.
Gli esperti suggeriscono che il clima più caldo, combinato con una maggiore densità abitativa, prolunga i periodi di attività stagionale dei ratti e amplia la disponibilità di risorse alimentari nelle città. La crescita delle temperature, unita all’urbanizzazione, sta trasformando gli ambienti urbani in habitat ideali per la proliferazione di questi animali, rendendo sempre più difficile il controllo delle infestazioni.
Il monitoraggio delle popolazioni di ratti nelle città
La presenza dei ratti nei contesti urbani non è solo una questione di degrado ambientale, ma rappresenta una minaccia concreta per la salute pubblica. Questi roditori possono infatti diffondere oltre 50 patogeni diversi, contaminare il cibo e danneggiare le infrastrutture. Tuttavia, nonostante il problema sia ben noto, il monitoraggio scientifico delle tendenze demografiche delle popolazioni di ratti è stato finora limitato.
A causa del loro comportamento elusivo e della loro capacità di nascondersi nei sottoservizi urbani e nelle fognature, è estremamente complesso ottenere dati precisi sul numero di esemplari presenti in una città e sull’efficacia delle strategie di controllo. Per superare queste difficoltà, il team di ricercatori ha analizzato una serie di indicatori indiretti, come le denunce pubbliche e i rapporti delle ispezioni sanitarie, per monitorare la diffusione dei ratti su un periodo medio di 12,2 anni.
I risultati hanno mostrato che 11 città su 16 (pari al 69% del campione) hanno registrato un incremento nella popolazione di roditori, mentre solo 3 città (19%) hanno riscontrato una diminuzione. Questo suggerisce una tendenza globale all’aumento delle infestazioni, con dinamiche strettamente legate ai cambiamenti climatici e alla crescita demografica urbana.
L’aumento delle temperature favorisce la proliferazione dei ratti
Tra le città analizzate, Washington, D.C. ha registrato il più alto incremento negli avvistamenti di ratti, con un numero di segnalazioni tre volte superiore rispetto a Boston e 1,5 volte maggiore rispetto a New York.
I ricercatori hanno evidenziato che circa il 40% dell’aumento degli avvistamenti è direttamente collegato al riscaldamento urbano, il quale offre condizioni favorevoli alla sopravvivenza e alla riproduzione dei ratti. Le temperature più miti durante l’inverno riducono la mortalità stagionale, estendono i periodi di attività e di foraggiamento, e favoriscono una maggiore fecondità della specie.
Con inverni sempre meno rigidi e un prolungamento delle stagioni calde, i ratti possono riprodursi più frequentemente e trovare cibo con maggiore facilità, aumentando in modo esponenziale la popolazione in determinate zone. Questo fenomeno rappresenta una sfida crescente per le amministrazioni cittadine, che devono affrontare un problema in continua espansione.
Il ruolo dell’urbanizzazione e della densità abitativa
Oltre all’effetto delle temperature, lo studio ha individuato altri fattori determinanti nella crescita della popolazione di ratti. L’urbanizzazione è risultata responsabile di circa il 34% dell’aumento, mentre la densità abitativa ha inciso per un ulteriore 19%.
Questi dati suggeriscono che l’espansione delle città e la costruzione di nuove infrastrutture creano ambienti favorevoli alla sopravvivenza dei roditori. Il sottosuolo urbano, con le sue reti fognarie, tunnel e magazzini alimentari, offre rifugi sicuri e fonti di nutrimento costanti per queste specie.
Allo stesso modo, l’incremento della popolazione umana nelle metropoli porta a una maggiore produzione di rifiuti, che rappresentano una risorsa primaria per i ratti. L’abbondanza di scarti alimentari nei cassonetti, nei mercati e nelle zone di ristorazione pubblica diventa un vero e proprio banchetto per questi animali, favorendo la loro espansione.
Strategie per contenere l’infestazione
Secondo gli studiosi, il riscaldamento globale, l’urbanizzazione e la crescita della popolazione sono destinati a intensificarsi nei prossimi anni, rendendo sempre più urgente la necessità di adottare strategie efficaci per la gestione dei ratti nelle città.
Le tradizionali campagne di derattizzazione, basate esclusivamente sull’uso di veleni o trappole, potrebbero non essere sufficienti a contrastare l’aumento esponenziale della popolazione di roditori. Gli esperti suggeriscono invece un approccio più sistemico, focalizzato sulla prevenzione e sulla modifica dell’ambiente urbano per renderlo meno ospitale per i ratti.
Tra le misure più efficaci, gli studiosi indicano:
- Miglioramento della gestione dei rifiuti, con la riduzione degli sprechi alimentari e l’utilizzo di contenitori più sicuri e resistenti.
- Mantenimento della pulizia urbana, eliminando il disordine e gli accumuli di materiali che possono fornire riparo ai roditori.
- Riqualificazione delle infrastrutture urbane, con la chiusura delle vie d’accesso ai sottoservizi e una migliore manutenzione delle reti fognarie.
Se le città non adotteranno misure adeguate, il problema delle infestazioni di ratti potrebbe aggravarsi ulteriormente nei prossimi anni, diventando una sfida sempre più difficile da gestire.