Tommy Thompson, ex cacciatore di tesori e scienziato ricercatore, è detenuto da oltre un decennio per essersi rifiutato di rivelare la posizione di un tesoro d’oro legato alla leggendaria SS Central America, nota anche come “Nave d’Oro”. Dopo anni di detenzione e multe giornaliere di 1.000 dollari, un giudice ha stabilito che il prolungamento della sua incarcerazione non porterà probabilmente alla sua collaborazione, aprendo così la strada a una possibile liberazione.
Il naufragio della SS Central America e il tesoro perduto
Nel 1857, la SS Central America affondò al largo della costa della Carolina del Sud mentre trasportava passeggeri dalla California a New York. A bordo vi erano circa 21 tonnellate di oro sotto forma di monete e pepiti, raccolte durante la corsa all’oro californiana. Questo carico avrebbe dovuto sostenere le riserve delle banche di New York, ma il suo affondamento contribuì alla grave crisi finanziaria del 1857.
Per oltre un secolo, il relitto rimase introvabile, attirando l’interesse di numerosi cacciatori di tesori. Fu solo nel 1988 che un team guidato da Tommy Thompson riuscì a localizzarlo grazie a moderne tecnologie di sonar. Tuttavia, la scoperta del tesoro portò a decenni di battaglie legali e al controverso arresto dello stesso Thompson.
La caccia al tesoro e l’arresto di Tommy Thompson
Thompson e il suo team riuscirono a recuperare parte del prezioso carico, che fu poi coniato in 500 monete d’oro, valutate complessivamente intorno ai 2,5 milioni di dollari. Tuttavia, quando gli investitori del progetto chiesero la loro parte del tesoro, il cacciatore di tesori si rifiutò di fornire informazioni sulla posizione delle monete mancanti.
Nel 2012, non si presentò a un’udienza in Ohio, dove doveva rispondere alla richiesta di consegnare il tesoro. Dopo essere rimasto latitante per tre anni, fu infine catturato nel 2015 dai marescialli statunitensi in Florida. Da allora, si trova in prigione per disprezzo della corte, avendo sempre rifiutato di collaborare e rivelare dove si trovano le monete d’oro.
Una multa milionaria e la possibile liberazione
Durante la sua detenzione, Thompson ha accumulato una sanzione giornaliera di 1.000 dollari, che ha raggiunto la somma esorbitante di 3,3 milioni di dollari, una cifra superiore al valore stimato delle monete d’oro mancanti.
Le leggi statunitensi generalmente limitano il disprezzo della corte a 18 mesi di reclusione, ma nel 2019 una corte d’appello federale ha respinto il suo ricorso, affermando che la sua detenzione era giustificata fino a quando non avesse rivelato la posizione del tesoro.
Ora, dopo 10 anni dietro le sbarre, un giudice dell’Ohio ha stabilito che la sua incarcerazione non ha più senso, poiché è improbabile che convinca Thompson a cambiare idea. Tuttavia, non significa che sarà immediatamente rilasciato: dovrà infatti scontare altri due anni per un’accusa penale correlata sempre legata al disprezzo della corte.
Il mistero delle monete d’oro continua
Nonostante gli anni di carcere, Tommy Thompson ha sempre rifiutato di rivelare la posizione del tesoro. In passato, ha dichiarato che le monete furono consegnate a un trust in Belize, ma non ha mai fornito prove concrete a sostegno di questa affermazione.
Mentre il tempo scorre, il destino delle 500 monete d’oro della Nave d’Oro resta avvolto nel mistero. Anche se Thompson dovesse essere presto liberato, la domanda principale rimane: il tesoro sarà mai ritrovato?