Negli ultimi tempi, l’influenza aviaria H5N1 ha registrato un aumento sia tra gli animali che tra gli esseri umani negli Stati Uniti. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), dal 2024 sono stati confermati 67 casi umani nel paese. La maggior parte delle infezioni è stata associata al contatto diretto con animali infetti, in particolare in allevamenti di pollame e bovini da latte. Tuttavia, in tre casi la fonte di esposizione non è stata identificata, sollevando preoccupazioni sulla possibilità che il virus abbia già sviluppato la capacità di diffondersi tra gli esseri umani.
Attualmente, non ci sono prove di una trasmissione interumana sostenuta. A livello globale, la trasmissione limitata e non sostenuta da uomo a uomo non è stata segnalata dal 2007.
Possibilità di mutazione e trasmissione interumana
Nonostante l’assenza di evidenze di trasmissione tra persone, gli esperti avvertono che il virus potrebbe mutare e facilitare la diffusione interumana. Il dottor Robert Murphy, direttore esecutivo del Robert J. Havey Institute for Global Health presso la Northwestern University, ha dichiarato che l’H5N1 è “a una o due mutazioni di distanza” dalla capacità di trasmettersi efficacemente tra gli esseri umani.
Uno studio pubblicato a dicembre 2024 ha evidenziato che una singola mutazione nella proteina emoagglutinina del virus può aumentare la sua capacità di infettare le cellule umane, rendendo più probabile la trasmissione tra esseri umani.
Impatto attuale e misure di controllo
L’epidemia di influenza aviaria ha avuto conseguenze significative sull’industria avicola statunitense. Più di 20 milioni di polli sono morti o sono stati abbattuti per arginare la diffusione del virus, causando aumenti dei prezzi delle uova e problemi di fornitura.
Il virus è stato identificato in uccelli selvatici in 52 giurisdizioni degli Stati Uniti, mentre i casi umani sono stati confermati in 10 stati. Si è registrato un unico decesso, in una persona con condizioni preesistenti che l’avevano resa più vulnerabile alle complicazioni dell’influenza.
Le autorità sanitarie stanno monitorando attentamente la situazione e hanno implementato misure per contenere il virus. Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha stanziato 590 milioni di dollari per accelerare lo sviluppo di vaccini a mRNA contro virus influenzali potenzialmente pandemici, tra cui l’H5N1. Tuttavia, le dosi disponibili sono per ora destinate soprattutto a lavoratori degli allevamenti e non alla popolazione generale.
Lezioni apprese dalla pandemia di COVID-19
L’esperienza della pandemia di COVID-19 ha permesso di migliorare la gestione delle emergenze sanitarie legate ai virus respiratori. Attualmente, i sistemi di monitoraggio, le scorte di vaccini e i trattamenti sono molto più avanzati rispetto al passato.
Tuttavia, alcuni aspetti rimangono critici. Ad esempio, i test per individuare l’influenza aviaria non sono ancora ampiamente accessibili. Secondo gli esperti, sarebbe utile sviluppare test rapidi e disponibili al pubblico, come già accade per l’influenza stagionale.
Il rischio per la popolazione generale
Al momento, il CDC ritiene che il rischio per la popolazione generale sia basso. Anche Murphy ha ribadito che non ci sono motivi di allarme immediato, a meno che non si lavori in allevamenti di pollame o si abbia a che fare con bovini da latte. Per chi opera in questi settori, è fondamentale seguire misure di protezione, come l’uso di dispositivi di sicurezza e il rispetto delle norme sanitarie.
Il CDC consiglia inoltre di evitare il contatto diretto con uccelli selvatici e di segnalare eventuali animali morti o malati alle autorità competenti.
Infine, resta cruciale il supporto alla ricerca scientifica. Gli sforzi nella produzione di vaccini, nello sviluppo di nuovi trattamenti e nel miglioramento della sorveglianza sanitaria saranno determinanti per contrastare eventuali evoluzioni del virus.