I pianeti delle pulsar sono tra gli oggetti più esotici e rari dell’universo. Si tratta di mondi che orbitano attorno a stelle di neutroni estremamente dense e magnetizzate, capaci di emettere potenti impulsi radio. Alcuni di questi pianeti possono avere caratteristiche uniche, come una composizione ricca di carbonio trasformato in diamante a causa delle immense pressioni.
Un nuovo studio condotto dagli scienziati del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs) di Parigi suggerisce che Psr J0337+1715 Ab potrebbe essere il pianeta extrasolare più piccolo mai scoperto. Questo oggetto, individuato per la prima volta nel 2022, presenta una massa inferiore alla metà di quella della Luna e orbita attorno a una pulsar situata a 4200 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Toro.
Un sistema stellare unico nel suo genere
Psr J0337+1715 Ab appartiene a un sistema stellare triplo, noto come Psr J0337+1715. Questo sistema è formato da:
- Una pulsar (Psr J0337+1715 A) che ruota rapidamente su sé stessa.
- Due nane bianche (Psr J0337+1715 B e Psr J0337+1715 C) che orbitano attorno alla pulsar.
La pulsar e la prima nana bianca formano una binaria interna, completando un’orbita in 1,6 giorni. La seconda nana bianca segue un’orbita più ampia, impiegando circa 327 giorni per completare un giro. L’intero sistema ha dimensioni molto compatte, con un’estensione complessiva pari a circa una unità astronomica, ovvero la distanza media tra la Terra e il Sole.
Questa configurazione è particolarmente interessante per gli scienziati, poiché permette di testare con estrema precisione le previsioni della relatività generale di Einstein.
La scoperta del pianeta Psr J0337+1715 Ab
La presenza di Psr J0337+1715 Ab è stata ipotizzata per la prima volta grazie a uno studio condotto da Guillaume Voisin, dell’Observatoire de Paris. Il recente approfondimento, pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, ha perfezionato le misurazioni del sistema, confermando l’anomalia nei segnali della pulsar e suggerendo che essa sia causata dalla presenza di un piccolo pianeta.
Le pulsar sono considerate veri e propri orologi cosmici, in grado di emettere segnali radio con una precisione straordinaria. Piccole variazioni nei tempi di arrivo degli impulsi radio possono rivelare fenomeni astrofisici particolari, tra cui la presenza di pianeti.
Utilizzando il radiotelescopio del Nançay Radio Observatory, il team di ricerca ha registrato impulsi radio provenienti dalla pulsar e ha individuato un ritardo di quattro microsecondi nel tempo di arrivo del segnale. Questo valore, sebbene minuscolo, è stato considerato significativo e ha spinto i ricercatori a condurre ulteriori analisi.
Un mondo con massa inferiore alla Luna
Per comprendere la natura dell’anomalia, gli studiosi hanno eseguito simulazioni basate su modelli di temporizzazione numerica, includendo parametri relativi al moto della pulsar e alla sua rotazione. L’ipotesi iniziale prevedeva due possibili spiegazioni:
- Un rumore intrinseco nel meccanismo di emissione della pulsar.
- La presenza di un pianeta in orbita attorno alla pulsar.
I risultati delle simulazioni hanno escluso la prima ipotesi, confermando che il ritardo registrato è dovuto al cosiddetto ritardo di Rømer. Questo fenomeno si verifica quando un oggetto in orbita attorno a una stella causa una variazione della distanza tra la stella stessa e l’osservatore, influenzando il tempo di arrivo degli impulsi radio.
Basandosi su questi dati, gli scienziati hanno stimato che Psr J0337+1715 Ab abbia:
- Un’orbita di 3310 giorni terrestri, ovvero circa nove anni.
- Una massa pari a circa la metà di quella della Luna, rendendolo il pianeta extrasolare meno massiccio mai scoperto.
Se questi dati verranno confermati, Psr J0337+1715 Ab rappresenterà una delle scoperte più straordinarie nel campo dell’esoplanetologia, poiché dimostrerebbe che persino i sistemi stellari estremi, come quelli delle pulsar, possono ospitare piccoli mondi. Tuttavia, saranno necessarie ulteriori osservazioni per confermare con certezza la natura di questo oggetto.