Affrontare un raffreddore può essere un’esperienza frustrante, soprattutto quando tosse e naso che cola sembrano non dare tregua. Proprio per questo, nel corso dei secoli, sono emersi rimedi casalinghi di ogni tipo, alcuni dei quali decisamente bizzarri. Tra questi, l’idea di mettere cipolle nei calzini o di assumere sciroppi a base di bava di lumaca ha suscitato curiosità e scetticismo. Ma funzionano davvero o sono solo credenze popolari senza alcun fondamento scientifico?
Cipolle nei calzini: mito o realtà?
L’uso delle cipolle a scopo medicinale ha radici antiche, ma l’idea di metterne alcune fette nei calzini per combattere il raffreddore è un passo avanti in termini di stranezza. Secondo chi sostiene questo metodo, la cipolla avrebbe il potere di assorbire le tossine dal corpo, migliorando i sintomi influenzali.
Tuttavia, non esistono studi scientifici che dimostrino l’efficacia di questo rimedio. Le cipolle contengono effettivamente composti solforati con proprietà antimicrobiche, ma non ci sono prove che possano penetrare la pelle e purificare l’organismo. Inoltre, la teoria secondo cui le cipolle assorbono virus o batteri dall’aria è infondata.
L’unico effetto sicuro? Un forte odore che potrebbe allontanare chiunque si trovi nelle vicinanze! Se si vuole alleviare la congestione nasale con la cipolla, un metodo più plausibile potrebbe essere inalare i suoi vapori piuttosto che usarla come un insolito plantare.
Lavaggio nasale: un rimedio efficace?
Uno dei sintomi più fastidiosi del raffreddore è senza dubbio la congestione nasale, che rende difficile respirare. Il lavaggio nasale con soluzione salina è una pratica che molte persone trovano efficace per liberare le vie respiratorie.
Utilizzando strumenti come il neti pot o flaconi a pressione, si può versare acqua salata sterile in una narice, facendola uscire dall’altra e rimuovendo il muco in eccesso. Questo metodo è supportato da diversi studi che ne confermano l’efficacia, purché venga eseguito correttamente.
È fondamentale utilizzare solo acqua distillata, sterilizzata o precedentemente bollita, per evitare il rischio di infezioni pericolose causate da batteri o amebe presenti nell’acqua del rubinetto. Per chi preferisce un’opzione più pratica, gli spray salini disponibili in farmacia offrono lo stesso effetto senza bisogno di attrezzature particolari.
Sciroppo di bava di lumaca: un rimedio antico
Può sembrare disgustoso, ma l’uso della bava di lumaca come rimedio per la tosse ha una lunga storia. Già nel XIX secolo, in Europa, venivano prodotti sciroppi a base di secrezioni di lumaca, ritenuti utili per alleviare la tosse grassa e favorire l’espulsione del muco.
Oggi, in alcuni paesi come la Francia, esistono ancora prodotti a base di elicidina, una proteina estratta dalla bava della lumaca Helix pomatia, venduti in farmacia come rimedi contro la tosse.
Ma cosa dice la scienza?
Gli studi sull’elicidina sono limitati e datati. Alcuni risalgono agli anni ’50 e non forniscono prove definitive sulla reale efficacia di questa sostanza nel trattamento del raffreddore. Uno studio del 1999 ha ipotizzato che l’elicidina potesse rilassare i muscoli delle vie respiratorie, ma i risultati non erano conclusivi. Nel 2001, un’altra ricerca ha suggerito un lieve beneficio nei pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO), ma lo studio era limitato a pochi soggetti.
Nel 2016, una revisione scientifica ha affermato chiaramente che non esistono prove cliniche sufficienti per supportare l’uso della bava di lumaca nel trattamento della tosse acuta o della bronchite. In altre parole, sebbene l’idea di assumere sciroppo di lumaca possa affascinare per la sua origine naturale, i benefici reali restano tutti da dimostrare.
Cosa può davvero aiutare contro il raffreddore?
Purtroppo, non esiste una cura definitiva per il comune raffreddore. Tuttavia, esistono metodi supportati dalla scienza che possono aiutare ad alleviare i sintomi. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), le migliori strategie includono:
- Riposo adeguato, per permettere al sistema immunitario di combattere l’infezione.
- Idratazione costante, bevendo molta acqua, tè caldo o brodi per fluidificare il muco.
- Uso di antidolorifici da banco come paracetamolo o ibuprofene, per ridurre febbre e dolori muscolari.
I sintomi del raffreddore tendono a scomparire spontaneamente nel giro di una settimana o poco più. Questo potrebbe spiegare perché molti credono che rimedi insoliti come calzini di cipolla o sciroppo di lumaca abbiano funzionato, quando in realtà il miglioramento è semplicemente dovuto al decorso naturale della malattia.
Se, però, i sintomi persistono oltre i 10 giorni, oppure peggiorano con febbre alta o difficoltà respiratorie, è sempre consigliabile consultare un medico.
Dunque, anche se alcuni rimedi casalinghi possono essere curiosi e folkloristici, quando si tratta di raffreddore, è meglio affidarsi a metodi con basi scientifiche solide.