Nel 2008, un gruppo di ricercatori ha scoperto un fenomeno curioso analizzando immagini satellitari di mucche al pascolo. Osservando sia i bovini che i cervi, hanno notato che questi animali tendevano ad allineare i loro corpi lungo l’asse nord-sud mentre si nutrivano o riposavano.
Il team ha sottolineato che molti agricoltori e appassionati di natura avevano già notato questo comportamento: secondo l’esperienza rurale, i bovini si dispongono controvento, mentre le pecore tendono a posizionarsi sottovento. Inoltre, quando fa freddo ma c’è il sole, gli animali espongono la maggiore superficie corporea possibile per scaldarsi. Tuttavia, il motivo scientifico dietro questa tendenza non era stato indagato a fondo fino ad allora.
Uno studio basato su immagini satellitari
Per verificare questa ipotesi, il team ha utilizzato immagini satellitari di Google Earth per osservare la disposizione delle mucche al pascolo in tutto il mondo. Inoltre, hanno studiato caprioli e cervi rossi, analizzando persino le loro impronte sulla neve per determinare l’orientamento degli animali in assenza di ostacoli visibili.
I ricercatori hanno cercato di escludere fattori come la direzione del vento e la posizione del sole, ma hanno comunque riscontrato che l’allineamento nord-sud era statisticamente significativo. Arrivarono quindi a una conclusione sorprendente: il campo magnetico terrestre sembrava essere il fattore determinante. “Poiché vento, sole e temperatura non spiegavano l’allineamento osservato, concludiamo che il campo magnetico è l’unico elemento comune e plausibile”, hanno scritto gli studiosi.
La magnetorecezione negli animali
Sebbene questa scoperta possa sembrare insolita, la magnetorecezione — ovvero la capacità di percepire i campi magnetici terrestri — è già stata dimostrata in diverse specie animali. In particolare, è nota tra gli uccelli migratori, che la utilizzano per orientarsi nei loro lunghi viaggi.
Successivamente, il team ha anche indagato su possibili fattori di disturbo di questo fenomeno. Hanno scoperto che le linee elettriche ad alta tensione, che generano campi magnetici a bassa frequenza, potrebbero interferire con la capacità degli animali di mantenere il loro orientamento naturale.
Secondo un’ipotesi, la percezione del campo magnetico potrebbe essere collegata alla visione. I ricercatori suggeriscono che gli animali potrebbero percepire il campo magnetico sotto forma di schemi visivi, che cambiano a seconda dell’intensità e della direzione del campo stesso. Di conseguenza, le oscillazioni magnetiche causate dall’interferenza delle linee elettriche potrebbero disturbare questa forma di percezione, rendendo più difficile per gli animali orientarsi correttamente.
Uno studio più recente mette in dubbio la scoperta
Nonostante queste teorie affascinanti, uno studio successivo ha sollevato alcuni dubbi. Un team di ricercatori ha esaminato 34 mucche alle quali erano stati applicati magneti al neodimio sui collari, per verificare se ciò influenzasse il loro orientamento. I risultati non hanno mostrato alcuna preferenza direzionale tra le mucche con e senza magneti.
In un altro esperimento, sono state condotte 2.428 osservazioni su 659 bovini in Portogallo durante diverse ore del giorno, escludendo i momenti più caldi. Si è scoperto che le mucche preferivano orientarsi verso sud-est, il che suggerisce che il sole potrebbe essere un fattore più influente del campo magnetico.
I ricercatori hanno ipotizzato che gli studi precedenti, basandosi su immagini satellitari scattate in giornate prevalentemente soleggiate, potrebbero aver sovrastimato l’effetto del campo magnetico. Secondo questa nuova analisi, gli animali potrebbero semplicemente minimizzare l’esposizione al sole per regolare la propria temperatura corporea, un comportamento già osservato in springbok e gnu neri.
Conclusione
Mentre la teoria dell’orientamento magnetico delle mucche resta affascinante, gli studi più recenti suggeriscono che il sole potrebbe avere un ruolo più importante nella disposizione degli animali rispetto al campo magnetico terrestre. Ulteriori ricerche saranno necessarie per determinare con precisione le reali motivazioni dietro questo curioso comportamento.