Un recente studio di Deloitte, pubblicato in occasione della Settimana nazionale delle discipline Stem, evidenzia come l’Italia continui a registrare un forte ritardo rispetto al resto d’Europa nella formazione tecnica e scientifica.
Stem in Italia: un’opportunità mancata per molti giovani
Secondo l’analisi, sei studenti su dieci valutano la possibilità di intraprendere studi in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, ma uno su tre decide di abbandonare l’idea. Le principali cause di questa rinuncia sono la percezione di una eccessiva complessità delle materie e la convinzione di non essere portati per questo tipo di percorso.
Anche chi sceglie inizialmente di specializzarsi in discipline Stem spesso cambia strada. I dati mostrano che solo l’8,4% degli studenti italiani iscritti a un percorso tecnico prosegue con una specializzazione nell’Ict (Information and Communication Technology), settore considerato strategico per lo sviluppo del Paese. In Europa, la media è più del doppio, attestandosi al 19,5%.
Donne e Stem: il divario di genere resta elevato
Un altro elemento critico è il marcato divario di genere. Solo il 15% delle studentesse sceglie di intraprendere un percorso nell’Ict, un dato che conferma quanto le discipline tecnico-scientifiche siano ancora considerate principalmente maschili.
Le difficoltà non si limitano alla formazione: una volta entrate nel mondo del lavoro, le donne Stem si trovano spesso a fronteggiare discriminazioni. Il 55% delle lavoratrici in ambito tecnico-scientifico dichiara di aver subito disparità di trattamento, contro il 37% delle loro colleghe impegnate in settori non Stem.
Le aziende faticano a trovare talenti Stem
La carenza di competenze specialistiche è un problema per il sistema produttivo italiano. Più della metà delle aziende intervistate da Deloitte afferma di avere difficoltà a reperire professionisti qualificati, soprattutto nel settore dell’ingegneria e tra i tecnici specializzati.
Questa situazione rischia di accentuare un fenomeno già preoccupante: un terzo degli studenti Stem italiani non esclude l’idea di lasciare il Paese per cercare migliori opportunità all’estero.
Intelligenza artificiale e nuove sfide per le Stem
L’intelligenza artificiale e l’innovazione digitale stanno ampliando ulteriormente la domanda di competenze Stem. Secondo i giovani lavoratori, i settori in cui queste competenze possono dare il maggiore contributo sono:
- Scienza, salute e medicina (43%);
- Autonomia energetica (38%);
- Intelligenza artificiale e machine learning (32%).
Dal punto di vista delle imprese, invece, le competenze Stem sono considerate fondamentali per guidare la trasformazione digitale (55%) e per garantire un’innovazione continua (75%).
L’analisi di Deloitte mette in evidenza come l’Italia debba affrontare con urgenza il tema della formazione tecnico-scientifica, per non restare indietro rispetto agli altri Paesi europei e per evitare la fuga di talenti.