Le misteriose rune germaniche hanno affascinato gli studiosi per secoli, ma una recente scoperta in Norvegia potrebbe riscrivere la storia della loro origine. Un gruppo di ricercatori ha identificato frammenti di arenaria, provenienti dal sito funerario di Svingerud a Hole, che contengono incisioni runiche risalenti a un’epoca ben precedente ai Vichinghi. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Antiquity, questa antichissima iscrizione potrebbe rappresentare uno degli esempi più remoti dell’uso della scrittura runica.
Una scoperta rivoluzionaria nel sito di Svingerud
Le iscrizioni sono state individuate in tre diverse sepolture, datate tra il 50 a.C. e il 275 d.C., un periodo in cui si pensava che l’uso delle rune fosse ancora agli albori. Gli scavi, condotti dal Museo di Storia Culturale dell’Università di Oslo tra il 2021 e il 2023, hanno rivelato che i pezzi di arenaria rinvenuti si incastrano tra loro, formando un’unica grande lastra incisa.
La cosiddetta Pietra di Svingerud è stata scoperta frammentata e distribuita tra tre tombe:
- Hole 1 custodiva una lastra di grandi dimensioni
- Hole 2 conteneva il frammento principale con iscrizioni runiche
- Hole 3 racchiudeva ulteriori pezzi della pietra
Secondo gli studiosi, è possibile che la pietra sia stata volontariamente spezzata per essere utilizzata in più sepolture, suggerendo una funzione commemorativa.
Decifrare le rune: un enigma antico
Tra le iscrizioni più rilevanti, i ricercatori hanno individuato una sequenza di otto rune che leggono “idiberug”. Questo termine potrebbe essere il nome di una persona, forse una donna, in base alla struttura linguistica dell’epoca. Un’altra incisione mostra i primi tre caratteri del futhark, il sistema alfabetico runico utilizzato dalle popolazioni germaniche antiche:
- “f”
- “u”
- “th”
Questa combinazione suggerisce una delle più antiche rappresentazioni del futhark antico, fondamentale per comprendere l’evoluzione della scrittura germanica.
Un’altra iscrizione sulla porzione di Hole 3 include il sostantivo “runo” (che significa “runa”) e il verbo “fahido”, che potrebbe riferirsi all’atto di incidere o scrivere. Tuttavia, il deterioramento della pietra ha reso difficile l’interpretazione completa.
Origini e diffusione delle rune germaniche
Gli esperti ipotizzano che l’incisore della Pietra di Svingerud potrebbe aver sperimentato con nuove forme di scrittura, influenzato dall’alfabeto latino. I Romani, infatti, iniziarono a interagire con i popoli germanici intorno al II secolo a.C., portando con sé il loro sistema alfabetico.
Oltre a essere utilizzate per la comunicazione, le rune avevano spesso un significato rituale e magico, legato al paganesimo germanico. Con il tempo, l’alfabeto runico si adattò ai cambiamenti linguistici, evolvendosi dal proto-norreno al norreno antico intorno all’VIII secolo. Le rune rimasero in uso fino al XIV secolo, quando l’alfabeto latino divenne predominante con la diffusione del cristianesimo.
Una pietra funeraria pre-vichinga?
Gli studiosi ritengono che la Pietra di Svingerud avesse probabilmente una funzione commemorativa. Durante l’epoca vichinga, le pietre runiche venivano spesso utilizzate per onorare i defunti, specialmente leader e guerrieri. Le iscrizioni tipiche includevano frasi come “X ha eretto questa pietra per Y”, riferendosi a una persona scomparsa.
Se la Pietra di Svingerud avesse davvero avuto un utilizzo simile, si tratterebbe di un importante precedente rispetto alle pratiche commemorative vichinghe. Tuttavia, il motivo esatto della sua frammentazione e il suo ruolo originale restano ancora oggetto di studio.
La scoperta di questa pietra rappresenta un passo cruciale nella comprensione delle origini della scrittura runica e della lingua norrena nei secoli precedenti all’era vichinga. Future ricerche potrebbero rivelare dettagli ancora più sorprendenti su come gli antichi popoli germanici abbiano iniziato a scolpire le proprie parole nella pietra.