Per la prima volta nella storia del Parco Nazionale di Kaeng Krachan, in Thailandia, le trappole fotografiche hanno catturato immagini che confermano la presenza di una tigre del Bengala con tre cuccioli. La scoperta è stata annunciata dalla pagina Facebook ufficiale del parco, rivelando che le telecamere, installate a metà 2024, hanno finalmente restituito prove concrete della crescita della popolazione di questi felini nel territorio.
Il ritrovamento tra difficoltà climatiche e speranze
L’Agenzia France-Presse (AFP) aveva già riferito l’anno scorso dell’avvistamento di una tigre femmina con un solo cucciolo. Tuttavia, le piogge torrenziali avevano danneggiato alcune delle trappole fotografiche, ritardando ulteriori scoperte. Solo recentemente, il recupero delle immagini ha svelato che la tigre non aveva un solo piccolo, ma ben tre cuccioli.
Nel filmato, la madre e i suoi piccoli si fermano davanti alla telecamera, prima di riprendere il cammino. Un dettaglio che ha intenerito il pubblico è la goffaggine di uno dei cuccioli, ancora instabile sulle zampe. Il direttore del parco, Mongkol Chaipakdee, ha dichiarato all’AFP che, in base alla cronologia degli avvistamenti, i piccoli dovrebbero avere circa sei mesi.
Un concorso per scegliere i nomi dei cuccioli
Per celebrare questa straordinaria scoperta, il Parco Nazionale di Kaeng Krachan ha lanciato un concorso sui social media per scegliere i nomi dei tre cuccioli. Tra i suggerimenti più apprezzati, alcuni si ispirano alla foresta in cui vivono le tigri, come Pioggia, Acqua e Nebbia. Altri propongono nomi più insoliti come Topo, Fenicottero e persino Latte di Cocco.
Questa iniziativa potrebbe trasformare i piccoli in vere e proprie celebrità della fauna selvatica thailandese, sulla scia del successo virale di Moo Deng, il famoso (e mordace) ippopotamo pigmeo del paese.
Un segnale positivo per la sopravvivenza delle tigri
Se i cuccioli riusciranno a raggiungere l’età adulta, si uniranno alle sei tigri del Bengala già conosciute nel parco, compresa la loro madre. La nascita di questi esemplari rappresenta una vittoria significativa per la sopravvivenza della sottospecie Panthera tigris tigris e per la popolazione globale delle tigri selvatiche (Panthera tigris), classificate come specie in pericolo.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), oggi restano tra 2.608 e 3.905 tigri adulte in natura. Un dato drammatico, considerando che la popolazione è crollata del 97% nel XX secolo a causa di bracconaggio, deforestazione e perdita di habitat.
Successi nella conservazione delle tigri
Nonostante le sfide, ci sono segnali incoraggianti. In India, un recente studio ha confermato che la popolazione di tigri è raddoppiata in poco più di un decennio grazie a programmi di protezione. Allo stesso modo, lungo il confine tra Russia e Cina, gli sforzi per la reintroduzione della tigre siberiana hanno dato vita a una storia di successo, culminata nella nascita di nuovi esemplari.
Il caso del Parco Nazionale di Kaeng Krachan è un ulteriore esempio di come le iniziative di conservazione possano fare la differenza. Con il supporto delle autorità e dell’opinione pubblica, questi tre cuccioli potrebbero diventare il simbolo della rinascita delle tigri del Bengala in Thailandia.