Il clima sta cambiando! Questo mantra viene ormai ripetuto da anni e anni, come se in passato non si fossero mai verificati cambiamenti di sorta nella natura. Eppure il cambiamento è vitale, è fonte di rinnovamento per ogni essere vivente.
Tuttavia, l’uomo, con le sue azioni, ha spesso alterato gli equilibri esistenti in natura mettendo a rischio l’ecosistema, il quale avrebbe sicuramente subito dei cambiamenti inevitabili ma non definitivamente distruttivi.
La produzione smisurata di gas serra ad opera dell’uomo ne è un esempio, insieme alla deforestazione attuata da decenni a danno del polmone del mondo, la foresta Amazzonica.
Per cercare di limitare i danni e risanare, per quanto possibile, l’atmosfera terrestre si è reso necessario immaginare un progetto di eliminazione o di riduzione del diossido di carbonio.
Alberi modificati geneticamente
Una start-up, chiamata Living Carbon, ha pensato di approcciare al problema in maniera originale ed innovativa, progettando la creazione di super-alberi, cioè alberi geneticamente modificati, in grado di assorbire più anidride carbonica di quanto già non facciano comunemente tutte le piante nell’ordinario processo di fotosintesi clorofilliana.
L’innovazione tecnologica consisterebbe, dunque, nell’implementare una variazione genetica nei normali alberi. Tale sistema fa in modo che gli alberi assorbano una maggiore quantità di luce. Gli alberi crescono più rapidamente e nel contempo depurano l’aria. Una seconda modificazione genetica permetterebbe infatti agli alberi di trattenere l’anidride carbonica presente.
Tra i gas ad effetto serra che maggiormente contribuiscono al surriscaldamento del pianeta c’è, infatti, proprio l’anidride carbonica. L’idea di disporre nel mondo ingenti quantità di alberi geneticamente modificati, allo scopo di ridurre la presenza di questo elemento, non sembra facile da realizzare.
Tale progetto richiede, infatti, costi molto alti a suo sostegno. Per questo motivo, piantare alberi in maniera individuale rappresenta oggi ancora la soluzione migliore che possiamo concretamente attuare a fronte dell’emergenza climatica in corso.