Un vaccino innovativo capace di offrire protezione simultanea contro COVID-19 e influenza stagionale potrebbe presto diventare realtà. Un recente studio ha testato un approccio basato su un virus inattivato come vettore per le proteine del SARS-CoV-2 e dell’influenza A, dimostrando una forte risposta anticorpale in un modello murino.
Un’unica soluzione contro due virus stagionali
Ogni anno, milioni di persone in tutto il mondo si sottopongono al vaccino antinfluenzale per prevenire le complicanze della malattia, mentre i richiami per il COVID-19 sono raccomandati per mantenere alta l’immunità. Tuttavia, sottoporsi a due vaccinazioni separate può risultare scomodo e, in alcuni Paesi, anche economicamente oneroso.
L’influenza stagionale colpisce circa 1 miliardo di persone ogni anno, con un tasso di mortalità che può arrivare a 650.000 decessi. L’attuale stagione influenzale nell’emisfero settentrionale ha registrato un elevato numero di casi, spingendo le autorità sanitarie a rinnovare gli appelli alla vaccinazione.
Parallelamente, sebbene la fase più critica della pandemia di COVID-19 sia ormai alle spalle, il virus continua a circolare, causando infezioni e complicanze, soprattutto tra le fasce più vulnerabili della popolazione.
Un vaccino bivalente contro COVID-19 e influenza
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno sviluppato un vaccino combinato utilizzando un virus della stomatite vescicolare (VSV) inattivato come vettore per trasportare due proteine virali chiave:
- La proteina spike del SARS-CoV-2, essenziale per l’infezione delle cellule umane.
- La neuraminidasi del virus influenzale A, una proteina di superficie meno soggetta a mutazioni rispetto all’emoagglutinina, rendendola un potenziale bersaglio per vaccini antinfluenzali universali.
A differenza dei tradizionali vaccini contro l’influenza, che utilizzano principalmente l’emoagglutinina (H), questo nuovo approccio mira alla neuraminidasi (N), potenzialmente offrendo una protezione più ampia e duratura contro diversi ceppi influenzali.
Test sui topi: risultati incoraggianti
Il candidato vaccino è stato testato su modelli murini, con un gruppo di topi sottoposto alla vaccinazione e un altro gruppo di controllo che ha ricevuto un placebo. Dopo la vaccinazione, i ricercatori hanno misurato la risposta immunitaria valutando i livelli di anticorpi nel sangue.
I risultati hanno mostrato che il vaccino ha indotto una forte risposta anticorpale contro il COVID-19, mentre la reazione contro l’influenza è risultata più moderata. Per verificare l’efficacia protettiva, i topi sono stati esposti a SARS-CoV-2 e al virus influenzale H1N1:
- Tutti i topi del gruppo di controllo (non vaccinati) si sono ammalati gravemente o sono morti.
- I topi vaccinati hanno mostrato un’elevata protezione, sopravvivendo all’infezione e manifestando sintomi molto più lievi.
Una tecnologia già testata con Ebola
L’idea di utilizzare il virus della stomatite vescicolare (VSV) come vettore vaccinale non è nuova. Un vaccino basato su questa tecnologia è già stato approvato per l’Ebola, dimostrando sicurezza ed efficacia. Gli autori dello studio sottolineano che la stessa piattaforma potrebbe essere utilizzata per sviluppare vaccini contro altre malattie virali respiratorie, come il virus Nipah e il virus Hendra.
Verso un futuro con vaccini combinati
I ricercatori concludono che lo studio dimostra il potenziale degli approcci multivalenti, capaci di proteggere da più virus con un’unica somministrazione. Questo potrebbe rappresentare un passo avanti nella lotta alle malattie respiratorie stagionali, semplificando la gestione sanitaria e aumentando la copertura vaccinale a livello globale.
Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances, aprendo la strada a ulteriori ricerche per confermare l’efficacia del vaccino nell’uomo e valutarne la sicurezza su larga scala.