Le città con temperature in aumento e spazi verdi in calo stanno diventando sempre più invase dai ratti. Un recente studio pubblicato su Science Advances il 31 gennaio ha dimostrato che le metropoli con un clima più caldo hanno registrato un numero significativamente maggiore di segnalazioni di ratti nel corso degli anni.
Oltre al riscaldamento globale, anche la crescente urbanizzazione contribuisce all’aumento della popolazione di roditori, creando un ambiente perfetto per la loro proliferazione. Questo fenomeno rappresenta una sfida sempre più difficile per il controllo dei parassiti e aumenta il rischio di malattie trasmesse dai ratti.
Un problema in crescita nelle città più calde
I ratti, noti per la loro adattabilità e resistenza, trovano condizioni ideali in ambienti urbani caldi e densi di edifici. Non solo sono fonte di disgusto e paura, ma causano anche danni materiali significativi, rosicchiando cavi elettrici, automobili, impianti e raccolti agricoli. Inoltre, i loro escrementi contaminano cibo e acqua, favorendo la diffusione di malattie pericolose come la leptospirosi e il tifo murino.
Secondo le stime, negli Stati Uniti, i danni provocati dai ratti ammontano a 27 miliardi di dollari all’anno, mentre a livello globale vengono spesi circa 500 milioni di dollari per il loro controllo. Tuttavia, questa battaglia sembra sempre più difficile da vincere.
Lo studio: più caldo, più ratti
Un team di ricercatori dell’Università di Richmond ha analizzato dati raccolti in 16 città del mondo, tra cui San Francisco, Toronto, New York, Amsterdam e Washington, D.C., monitorando le segnalazioni di ratti su un periodo medio di 12 anni.
L’analisi ha rivelato che il 70% delle città studiate ha visto un aumento delle infestazioni. Tra i fattori principali che hanno determinato questa crescita, il più significativo è stato l’incremento delle temperature urbane nel tempo, seguito dalla riduzione degli spazi verdi.
Le città che hanno subito una forte urbanizzazione, con una drastica diminuzione di parchi e aree naturali, hanno registrato tassi più alti di infestazione. L’effetto è particolarmente evidente nelle stagioni più calde, quando i roditori hanno più opportunità di cercare cibo e riprodursi.
Inverni miti e riproduzione incontrollata
Uno degli aspetti più preoccupanti del riscaldamento globale è l’impatto sugli inverni, che stanno diventando sempre più miti e brevi. Gli esperti avvertono che anche solo un paio di settimane in più di temperature miti possono essere sufficienti per consentire ai ratti un ciclo riproduttivo aggiuntivo, aumentando così drasticamente la loro popolazione.
Un tempo, i servizi di controllo dei parassiti potevano contare su una stagione fredda per limitare la crescita delle colonie di roditori. Oggi, però, il fenomeno è diventato perenne, rendendo la gestione delle infestazioni una sfida continua.
Il rischio sanitario: una minaccia crescente
La crescente coabitazione tra esseri umani e ratti aumenta il rischio di epidemie. Un esperto della Divisione di Agricoltura e Risorse Naturali dell’Università della California ha dichiarato che si potrebbe arrivare a una situazione critica, con un’esplosione della popolazione di ratti e strumenti di controllo insufficienti per arginarla.
Tra le malattie più pericolose trasmesse dai ratti, la leptospirosi è particolarmente preoccupante, poiché può essere mortale sia per gli esseri umani che per gli animali domestici non vaccinati.
Un problema destinato a peggiorare?
Se le temperature continueranno a salire e gli spazi verdi nelle città continueranno a diminuire, il problema delle infestazioni di ratti potrebbe diventare ancora più grave. Questo scenario evidenzia l’importanza di strategie di controllo sempre più efficaci, oltre alla necessità di politiche urbanistiche che preservino gli spazi verdi e limitino le condizioni favorevoli alla proliferazione di questi animali.