Suni Williams, astronauta della NASA, ha scritto un nuovo capitolo nella storia delle attività extraveicolari (EVA) giovedì 30 gennaio 2025, durante una missione fuori dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Insieme al collega Barry “Butch” Wilmore, è riuscita finalmente a rimuovere un’unità di comunicazione radio guasta, un’operazione che in precedenza aveva visto ben due tentativi falliti. L’impresa ha richiesto oltre cinque ore e mezza, ma ha permesso a Williams di stabilire un nuovo record per il maggior tempo complessivo trascorso nello spazio da una donna.
Un compito atteso da oltre un anno
La missione ha avuto inizio alle 7:43 a.m. EST (12:43 GMT), con Williams e Wilmore intenti a preparare gli strumenti e i cavi di sicurezza prima di iniziare il delicato lavoro. Mentre Wilmore si dirigeva verso l’unità a radiofrequenza (RFG), Williams utilizzava il braccio robotico Canadarm2 per raggiungere l’antenna S-band, posizionata sul lato di dritta del traliccio principale della ISS.
La rimozione del componente difettoso era stata tentata per la prima volta nell’aprile 2023, ma un bullone bloccato aveva impedito il successo dell’operazione. Un secondo tentativo, effettuato nell’ottobre 2023, non era riuscito a risolvere il problema, consentendo solo un’ispezione preliminare. Altri due tentativi nel giugno 2024 erano stati addirittura annullati prima di iniziare, a causa di problemi con le tute spaziali.
Questa volta, però, la determinazione degli astronauti ha avuto la meglio. Dopo oltre tre ore di tentativi, Williams ha annunciato con entusiasmo via radio: “Eccolo, è libero!” Wilmore, visibilmente sollevato, ha commentato: “È stato scuotere, scuotere, scuotere, e poi si è allentato!”.
Il Controllo Missione, che aveva stimato un tempo massimo di tre ore per completare il compito, ha assistito alla scena in diretta, con il veterano astronauta Stephen Bowen presente per fornire consigli.
Un successo che ha richiesto forza e ingegno
L’operazione si è rivelata più complessa del previsto. Gli astronauti hanno dovuto sperimentare diverse tecniche e, alla fine, applicare una discreta dose di forza bruta per riuscire a sbloccare il componente. Una volta rimosso, il RFG è stato spostato con estrema cautela fino alla camera di decompressione Quest, dove verrà successivamente trasferito sulla Terra per un’analisi approfondita e un eventuale ripristino.
Dopo aver completato la rimozione, Williams ha proseguito con il recupero degli strumenti, mentre Wilmore ha eseguito una procedura innovativa: ha raccolto campioni di potenziali microorganismi dall’esterno della stazione con l’ausilio di tamponi sterili. Si tratta della prima volta che la NASA conduce un simile esperimento, ispirato alle ricerche dei cosmonauti russi, che dal 2014 raccolgono regolarmente campioni sul lato russo della stazione. Gli scienziati ipotizzano che alcuni microrganismi siano in grado di sopravvivere nel vuoto spaziale.
Un record storico per Suni Williams
Mentre Wilmore completava la raccolta di campioni, Williams è stata esonerata dall’ultimo incarico della missione, che prevedeva la preparazione di un giunto di riserva per il Canadarm2. Il compito sarà eseguito in una futura passeggiata spaziale.
Gli astronauti sono rientrati nella camera di decompressione, segnando la fine ufficiale della EVA alle 1:09 p.m. EST (18:09 GMT). Con questa missione, Williams ha raggiunto un traguardo straordinario: ha totalizzato 62 ore e 6 minuti di attività extraveicolare, superando il record precedentemente detenuto da Peggy Whitson, che nel 2017 aveva accumulato 60 ore e 21 minuti nello spazio.
Nonostante questo incredibile risultato, Whitson conserva ancora il primato per il maggior numero di passeggiate spaziali effettuate da una donna, con un totale di 10 EVA. Con la sua nona uscita, Williams si colloca ora al quarto posto nella classifica globale degli astronauti con più tempo trascorso in attività extraveicolari.
La passeggiata spaziale numero 274 della ISS
L’uscita di Williams e Wilmore rappresenta la 274ª EVA eseguita a supporto dell’assemblaggio, manutenzione e aggiornamento della ISS dal 1998. L’esperienza accumulata in queste missioni è fondamentale per garantire il funzionamento della stazione e per preparare future missioni spaziali di lunga durata, come quelle previste per la Luna e Marte.
L’impresa di Williams e Wilmore dimostra ancora una volta l’importanza delle missioni umane nello spazio e la straordinaria capacità degli astronauti di affrontare sfide tecniche e operative in condizioni estreme.