Secoli di reperti archeologici, tra cui offerte votive gettate in un antico lago in Danimarca, suggeriscono che i guerrieri barbari potrebbero aver fatto uso di sostanze psicotrope prima di affrontare i Romani e altri nemici. Un elemento chiave di questa teoria è la scoperta di piccoli cucchiai attaccati alle loro cinture, ipoteticamente utilizzati per ingerire o misurare droghe naturali come funghi allucinogeni e altre sostanze stimolanti.
Anna Jarosz-Wilkołazka, biologa dell’Università Maria Curie-Skłodowska in Polonia, spiega come il bisogno di superare la fatica, la paura e le inibizioni fosse fondamentale per questi combattenti. Per questo motivo, si presume che abbiano sfruttato risorse naturali in grado di alterare lo stato psicofisico e migliorare la loro resistenza sul campo di battaglia.
I misteriosi cucchiai da cintura
Gli archeologi hanno rinvenuto centinaia di piccoli cucchiai, lunghi quanto una moderna chiave di casa, in Scandinavia, Germania e Polonia. Per anni il loro utilizzo è rimasto un enigma. Essendo legati alle cinture, si ipotizzava che potessero avere una funzione puramente decorativa o pratica, come la chiusura della cintura stessa. Tuttavia, Andrzej Kokowski, archeologo della stessa università polacca, ha escluso questa possibilità, sottolineando che la loro forma e dimensione li rende inadatti a un uso cosmetico o ornamentale.
Uno studio pubblicato sulla rivista Praehistorische Zeitschrift ha catalogato 241 esemplari di questi cucchiai, distribuiti in 116 siti archeologici risalenti all’epoca romana. Una delle più grandi concentrazioni è stata ritrovata a Illerup Ådal, un’antica zona lacustre della Danimarca, oggi ridotta a una palude. Qui, oltre 150 cinture da guerriero sono emerse dagli scavi, molte delle quali con questi particolari utensili agganciati. Secondo gli studiosi, il lago sarebbe stato un luogo di offerte votive, dove gli oggetti venivano gettati dopo le battaglie.
Altri cucchiai simili sono stati trovati in tombe, spesso insieme a armi ed equipaggiamento militare, suggerendo un legame stretto con il contesto bellico.
Prove di uso di droghe tra i barbari
Finora, i ricercatori non hanno individuato tracce di sostanze psicotrope direttamente sui cucchiai. Tuttavia, evidenze di sostanze allucinogene sono state riscontrate in recipienti di terracotta dello stesso periodo.
Un’analisi delle piante e dei funghi disponibili all’epoca ha rivelato che i barbari germanici avevano accesso a una vasta gamma di sostanze stimolanti, tra cui:
- Funghi allucinogeni
- Cannabis
- Papavero da oppio
- Ergot, un fungo parassita dei cereali contenente acido lisergico, precursore naturale dell’LSD
Queste sostanze avrebbero potuto avere molteplici effetti: ridurre la paura, aumentare la resistenza fisica e psicologica, alleviare il dolore delle ferite e potenziare l’aggressività in battaglia.
Qual era il vero scopo?
Secondo gli studiosi, l’ipotesi che i guerrieri assumessero queste droghe solo per svago è poco plausibile. Jarosz-Wilkołazka sottolinea che i cucchiai si trovavano nelle cinture da combattimento, e per un soldato l’efficacia sul campo era una priorità assoluta.
Le modalità di assunzione potrebbero essere state diverse: i guerrieri avrebbero potuto sniffare polveri, sciogliere sostanze in bevande come la birra o fumare estratti vegetali.
Una vera industria della guerra
Gli archeologi suggeriscono che dietro l’uso di queste sostanze vi fosse una vera e propria rete di produzione e distribuzione. Non si trattava di cartelli su scala moderna, ma di piccoli gruppi organizzati capaci di fornire ai guerrieri ciò di cui avevano bisogno per migliorare le loro performance in battaglia.
Secondo gli studiosi, oltre alle armi e ai viveri, gli stimolanti erano un altro pilastro essenziale della strategia bellica barbarica. L’uso di droghe potrebbe aver contribuito a rendere questi guerrieri ancora più temibili contro i Romani, influenzando il corso della storia militare dell’epoca.