Dai chatbot ai robot umanoidi, il passo potrebbe essere più breve di quanto si pensi. OpenAI, già celebre per aver sviluppato ChatGPT, starebbe puntando ora sulla creazione di automi avanzati, dotati di sensori intelligenti e alimentati da modelli di intelligenza artificiale sviluppati internamente.
A dare l’annuncio è stata Caitlin Kalinowski, ex responsabile della divisione di realtà aumentata di Meta, che da novembre 2024 è entrata nel team di OpenAI. Sul suo profilo X, la manager ha confermato il nuovo obiettivo della compagnia: “Non vedo l’ora di iniziare questo lavoro. Dopo due mesi in OpenAI, posso dire che la densità di talenti, la velocità e la concentrazione rendono questo un posto straordinario”.
L’azienda, per realizzare questa visione, ha aperto nuove posizioni lavorative, cercando ingegneri e designer per la progettazione di robot “generici”, “adattivi” e “versatili”, capaci di operare in ambienti dinamici e reali con un’intelligenza simile a quella umana.
La corsa ai robot umanoidi: OpenAI sfida X1 e Figure
Il settore della robotica avanzata sta vivendo un’accelerazione senza precedenti. X1 e Figure, due startup supportate dalla stessa OpenAI, stanno già lavorando su macchine capaci di muoversi e interagire con l’ambiente circostante.
La compagnia di Sam Altman non è estranea al mondo della robotica. Fino al 2021, aveva un’unità specializzata nello sviluppo di intelligenza artificiale per macchine autonome industriali. Tra i progetti più noti c’è quello in cui i ricercatori hanno addestrato un braccio robotico a risolvere un cubo di Rubik.
Inoltre, OpenAI ha sviluppato Roboschool, una piattaforma open source per simulare movimenti robotici e addestrare gli automi umanoidi a coordinare ogni parte del loro corpo con l’IA.
Le sfide di OpenAI nella costruzione di robot intelligenti
Nonostante l’ambizione, la strada per creare robot senzienti non è priva di ostacoli. Un’indagine del sito The Information, pubblicata a fine dicembre, ha rivelato alcune difficoltà di OpenAI nello sviluppo del suo primo prototipo.
La progettazione di androidi intelligenti richiede infatti una combinazione di hardware avanzato e software estremamente raffinato, un obiettivo che finora ha messo alla prova anche colossi come Boston Dynamics.
Se ChatGPT ha dimostrato il potenziale dell’intelligenza artificiale conversazionale, la nuova sfida di OpenAI è quella di traslare questa potenza computazionale nel mondo fisico, creando robot capaci di apprendere e interagire con l’uomo in modo naturale.