Il settimo volo di prova dello Starship di SpaceX, avvenuto il 16 gennaio 2025 alle 19:37 ET, ha subito un drammatico fallimento, interrompendosi con una esplosione dopo appena 8,5 minuti di volo. Questo evento rappresenta una battuta d’arresto significativa per i piani di Elon Musk volti a riportare l’umanità sulla Luna. Durante il tragico epilogo, i detriti del razzo sono stati avvistati sopra le isole Turks e Caicos, nei Caraibi, creando un fenomeno spettacolare ma preoccupante.
Il lancio era inizialmente considerato un successo, soprattutto per i risultati ottenuti nelle fasi precedenti. Il booster Super Heavy era stato recuperato con successo dalle braccia meccaniche soprannominate Mechazilla, progettate per catturare il razzo e riportarlo alla piattaforma di lancio. Tuttavia, subito dopo, lo Starship ha subito un disassemblaggio rapido non programmato, un termine tecnico per indicare un’esplosione. Il fenomeno ha lasciato gli osservatori sbalorditi, come mostrato in un video condiviso da Dean Olson, in cui si sente un testimone chiedere se si trattasse di “stelle cadenti”.
Fortunatamente, non ci sono state segnalazioni di danni a persone o abitazioni. Tuttavia, l’evento ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza delle zone abitate vicine e per le ripercussioni sul traffico aereo. L’incertezza legata ai test dello Starship ha già causato ritardi significativi nel calendario dei voli di diverse compagnie, come riportato da Reuters. Anche FlightRadar24 ha evidenziato deviazioni di molte rotte aeree, tra cui voli della compagnia Qantas, per evitare interferenze con i detriti.
In seguito all’esplosione, la Federal Aviation Administration (FAA) ha annunciato l’apertura di un’indagine. Questo procedimento è abituale in caso di incidenti che coinvolgano veicoli di lancio spaziale. Nonostante ciò, le tensioni tra la FAA e SpaceX sono state evidenti negli ultimi anni. Alcuni analisti ritengono che le sanzioni proposte in passato contro SpaceX, incluse multe milionarie per presunte violazioni delle licenze di lancio, abbiano alimentato ulteriori attriti.
Lo Starship, con i suoi 122 metri di altezza, è il razzo più grande e potente mai costruito, rappresentando il futuro delle missioni di SpaceX. La sua capacità di trasportare carico ed equipaggio e le tecnologie avanzate, come il rifornimento in orbita e l’atterraggio verticale, sono elementi chiave dei progetti per le missioni lunari Artemis III e IV, sviluppate in collaborazione con la NASA. Tuttavia, l’incidente ha causato ulteriori ritardi nei test, rallentando il programma spaziale e posticipando gli obiettivi fissati.
SpaceX ha dichiarato che continuerà a esaminare i dati raccolti durante il test per comprendere la causa del fallimento e apportare migliorie al progetto. La General Manager di Starbase, Kathy Lueders, ha annunciato che l’azienda spera di effettuare ulteriori test con il supporto di Mechazilla entro aprile 2025, nonostante i numerosi ostacoli tecnici ancora da superare. Fra gli obiettivi principali del 2025 c’è anche una dimostrazione del rifornimento in orbita, ma al momento non sono stati forniti dettagli specifici.
L’assenza di dichiarazioni da parte di Elon Musk dopo l’accaduto è stata insolita, suscitando speculazioni sulla strategia della compagnia e sulle implicazioni politiche delle sue attività. La mancata reazione pubblica potrebbe essere legata alle pressioni derivanti dalle recenti controversie con le autorità di regolamentazione e dai ritardi nei test critici.
Nonostante l’apparente passo indietro, SpaceX continua a vedere nello Starship il fulcro del suo programma spaziale, con l’obiettivo di portare avanti missioni interplanetarie e di consolidare la sua collaborazione con agenzie spaziali come la NASA.