Un’illustrazione suggestiva mostra una stella che riesce a sfuggire alla vorace gravità di un buco nero supermassiccio, mentre il suo compagno stellare viene inghiottito. Questo evento straordinario, noto come Disgregazione Mareale (TDE, dall’inglese Tidal Disruption Event), ha fornito agli astronomi un’opportunità unica per approfondire la comprensione dei fenomeni cosmici più estremi.
Il protagonista di questa storia è il buco nero responsabile del TDE denominato ASASSN-22ci, situato a circa 408 milioni di anni luce di distanza, nel cuore della galassia WISEA J122045.05+493304.7.
ASASSN-22ci: un TDE con due lampi
Il primo lampo di ASASSN-22ci è stato rilevato nel febbraio 2022 grazie all’All-Sky Automated Survey for Supernovae (ASAS-SN). Questo sembrava un TDE tipico, ma 720 giorni dopo, il sistema ha prodotto un secondo flare, rendendo l’evento unico. Il team, guidato dall’astronomo Jason Hinkle dell’Università delle Hawaii, ha descritto ASASSN-22ci come un caso straordinariamente normale tra i rari TDE multipli.
La massa del buco nero responsabile è stata stimata in 3 milioni di masse solari, leggermente inferiore a quella di Sagittarius A, il buco nero al centro della nostra Via Lattea. Gli studi indicano che la stella coinvolta aveva una massa simile a quella del Sole, ma resta incerto se fosse parte di un sistema binario.
Il fenomeno della spaghettificazione
Quando una stella si avvicina troppo a un buco nero supermassiccio, le immense forze mareali agiscono su di essa, allungandola verticalmente e comprimendola orizzontalmente. Questo processo, noto come spaghettificazione, trasforma la stella in un flusso di plasma che alimenta il buco nero, formando un disco di accrescimento. Tuttavia, il doppio flare osservato in ASASSN-22ci ha spinto gli scienziati a considerare un’ipotesi più complessa: la cattura di Hills.
La cattura di Hills e i TDE ripetuti
La cattura di Hills avviene quando un sistema binario di stelle si avvicina a un buco nero. La forza gravitazionale spezza il legame tra le stelle, facendo sì che una venga espulsa ad alta velocità, mentre l’altra entra in un’orbita instabile attorno al buco nero. Questa orbita ellittica porta la stella superstite a subire disgregazioni parziali ogni volta che si avvicina al punto più vicino al buco nero, generando più flare.
Secondo Hinkle, la separazione temporale di 720 giorni tra i due flare di ASASSN-22ci potrebbe rappresentare il periodo orbitale della stella sopravvissuta. Se la stella subisce una terza disgregazione, gli astronomi prevedono un nuovo flare all’inizio del 2026.
Verso un terzo flare?
L’eventuale terzo flare di ASASSN-22ci rappresenta una preziosa opportunità per confermare l’ipotesi della cattura di Hills. Se il fenomeno si ripeterà intorno al 4 febbraio 2026, gli scienziati potranno avviare osservazioni avanzate, catturando per la prima volta le fasi iniziali di un TDE in dettaglio. Tuttavia, se non si osservasse un altro flare, potrebbero esserci altre spiegazioni: la stella potrebbe essere stata completamente distrutta nel secondo evento, oppure i due flare potrebbero essere il risultato di TDE indipendenti.
Questa prevedibilità offre agli astronomi un raro vantaggio. Per la maggior parte dei TDE, infatti, gli scienziati possono solo osservarne le conseguenze senza preavviso. “Sapere in anticipo quando si verificherà un evento come questo ci consente di iniziare le osservazioni molto prima,” ha dichiarato Hinkle.
Nuove frontiere nello studio dei TDE
La ricerca di ASASSN-22ci non è solo affascinante, ma anche significativa per il futuro della fisica dei buchi neri. Comprendere questi eventi estremi può fornire informazioni cruciali sulla struttura e il comportamento dei buchi neri supermassicci, oltre a rivelare nuovi dettagli sui processi cosmici più violenti dell’universo. Il caso di ASASSN-22ci, con i suoi flare ripetuti, potrebbe essere la chiave per svelare ulteriori misteri.
La ricerca completa è disponibile come pre-pubblicazione su arXiv, una piattaforma di riferimento per la comunità scientifica.