La 28ª Conferenza delle Parti (COP28) della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) si è conclusa la scorsa settimana a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dopo 14 giorni di intensi negoziati multilaterali e bilaterali sul cambiamento climatico. Questi summit, che si tengono dal 1995, hanno l’obiettivo di far sì che i governi firmatari della convenzione concordino misure per ridurre le emissioni di gas serra, al fine di preservare l’ambiente e proteggere l’umanità.
Principali questioni e risultati
Il Global Stocktake e l’ambizione di ridurre le emissioni
Il primo Global Stocktake (GST) dell’UNFCCC ha mostrato che i paesi non sono sulla giusta strada per limitare il riscaldamento a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo. Di conseguenza, una delle principali domande prima della COP28 era se i paesi avrebbero aumentato la loro ambizione nel taglio delle emissioni di carbonio e, in particolare, se il testo del GST avrebbe incluso l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, principali responsabili del riscaldamento globale.
Il Fondo per i danni e le perdite e il finanziamento per l’adattamento
Un altro tema chiave era l’operatività del Fondo per i danni e le perdite stabilito alla COP27 in Egitto, che aveva istituito un quadro e principi per aumentare l’adattamento nell’ambito dell’Obiettivo Globale sull’Adattamento, e se i paesi in via di sviluppo avrebbero potuto ottenere più finanziamenti per le misure di mitigazione e adattamento dai paesi ricchi.
Il “Consensus degli Emirati Arabi Uniti” e l’era post-combustibili fossili
Nonostante le controversie iniziali, la COP28 è riuscita a produrre un testo, il “Consensus degli Emirati Arabi Uniti”, che impegna il mondo nella transizione dai combustibili fossili verso la neutralità carbonica in modo giusto, equo e sostenibile. Questo ha segnato la prima volta in cui il termine “combustibili fossili” è stato menzionato in un testo sul clima, un passo che alcuni hanno interpretato come l’inizio della fine dell’era dei combustibili fossili.
Progressi limitati su adattamento e finanziamenti
Tuttavia, la discussione sull’Obiettivo Globale sull’Adattamento non ha fatto i progressi sperati e la dichiarazione su un quadro operativo, un pacchetto finanziario e una tempistica misurabile per intensificare lo sforzo di adattamento per aiutare i paesi vulnerabili a far fronte all’impatto climatico è rimasta debole e vaga. Inoltre, si prevedeva che la COP28 facesse progressi significativi su un nuovo obiettivo finanziario per sostituire i 100 miliardi di dollari promessi dai paesi ricchi alla COP19 di Copenaghen, ma anche in questo caso i progressi sono stati molto limitati.
Contraddizioni e sfide
La delegazione nigeriana e le spese pubbliche
La partecipazione del presidente nigeriano Bola Tinubu alla COP28 ha suscitato polemiche a causa delle dimensioni della delegazione del suo paese all’evento. Nonostante le smentite iniziali, la rivelazione di una delegazione numerosa ha scatenato indignazione tra i nigeriani, che hanno considerato tale spreco inaccettabile in un contesto di povertà diffusa e fame nel paese.
Le contraddizioni dell’approccio nigeriano al cambiamento climatico
Nonostante il Nigeria abbia elaborato un ambizioso Contributo Nazionalmente Determinato (NDC), si sia impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060 e abbia varato una strategia di sviluppo a basse emissioni di lungo termine, manca la volontà politica di intraprendere azioni ambiziose di mitigazione e adattamento proporzionate alla scala della sfida. Ad esempio, nonostante la promessa di porre fine al gas flaring nel suo NDC presentato nel 2015, i dati suggeriscono che il paese ha perso un totale di 4,2 miliardi di piedi cubici standard di gas, flared tra il 2012 e il 2021, con una perdita di 14,6 miliardi di dollari in entrate.
La necessità di un nuovo modello di governance
Il Nigeria non può sfuggire all’ira della natura per il degrado ambientale se non viene messo in atto un nuovo modello di governance che aborrisca la corruzione. Ciò include una spesa giudiziosa dei Fondi Ecologici, spesso saccheggiati, mal gestiti e mal utilizzati. Il governo federale ha utilizzato 94 miliardi di naira da esso per finanziare deficit di bilancio tra il 2009 e il 2011, mentre un ex governatore è stato incarcerato per aver utilizzato indebitamente parte dei fondi del suo stato.
Il futuro dell’impegno climatico
Con la conclusione della COP28, l’attenzione globale è ora rivolta a quanto fondi saranno effettivamente resi disponibili ai paesi in via di sviluppo per sostenere i loro impegni di adattamento, mitigazione e transizione energetica da parte dei grandi inquinatori. I 30 miliardi di dollari di impegni volontari ottenuti per progetti legati al clima sembrano esigui rispetto alle sfide in gioco.