La sopravvivenza su Marte: è possibile respirare l’aria marziana?
Immaginate di essere un astronauta appena atterrato sul pianeta Marte. Quali sarebbero le necessità fondamentali per garantire la vostra sopravvivenza in un ambiente così ostile e diverso da quello terrestre?
Le condizioni atmosferiche di Marte
L’aria marziana e la sua composizione
Sul nostro pianeta, l’ossigeno è un elemento fondamentale presente nell’aria che respiriamo, fornito dalle piante e da alcuni tipi di batteri. Tuttavia, l’ossigeno non è l’unico gas presente nell’atmosfera terrestre e non è nemmeno il più abbondante, rappresentando solo il 21% dell’aria, mentre il resto è composto principalmente da azoto (circa il 78%).
La scarsità di ossigeno su Marte
La situazione su Marte è radicalmente diversa: l’atmosfera marziana è molto rarefatta, con un volume pari solo all’1% di quella terrestre. Questo è dovuto in parte alle dimensioni ridotte del pianeta, che non possiede una gravità sufficientemente forte da trattenere i gas atmosferici, che finiscono per disperdersi nello spazio. Inoltre, il gas più abbondante nell’atmosfera marziana è l’anidride carbonica, che costituisce il 96% dell’aria, mentre l’ossigeno è presente in quantità trascurabili, pari a solo lo 0,1%, insufficienti per la sopravvivenza umana.
La ricerca di vita su Marte e le prospettive future
La possibilità di vita passata e presente
Nonostante le condizioni estreme, la ricerca di vita su Marte è solo all’inizio e i nostri robot hanno esplorato solo una minima parte del pianeta. La vita sulla Terra ha dimostrato di poter sopravvivere in ambienti estremi, come il ghiaccio antartico, il fondo degli oceani e sottoterra, dove le condizioni sono simili a quelle marziane per temperature e scarsità di ossigeno e acqua. Anche se non è stata ancora trovata vita su Marte, è possibile che essa sia esistita miliardi di anni fa, quando il pianeta aveva un’atmosfera più densa, temperature più calde e significative quantità di acqua liquida sulla superficie.
La missione del rover Perseverance e la produzione di ossigeno
Uno degli obiettivi della missione del rover Perseverance della NASA è proprio la ricerca di segni di vita marziana antica, cercando fossili di organismi che potrebbero aver vissuto in passato. Tra gli strumenti a bordo del rover c’è MOXIE, un dispositivo in grado di estrarre anidride carbonica dall’atmosfera marziana e trasformarla in ossigeno. Se MOXIE funzionerà come sperato, i futuri astronauti potranno non solo produrre il proprio ossigeno, ma utilizzarlo anche come componente del carburante per il razzo necessario per il ritorno sulla Terra. Ciò ridurrebbe la necessità di trasportare ossigeno dalla Terra, facilitando le missioni umane su Marte.
In conclusione, la NASA sta lavorando a nuove tecnologie per inviare esseri umani su Marte, un evento che potrebbe verificarsi nel prossimo decennio, forse alla fine degli anni ’30 del 2000. E voi, curiosi di tutte le età, se avete domande a cui vorreste una risposta da un esperto, non esitate a inviarle. La conoscenza è un viaggio senza fine, e Marte potrebbe essere la prossima tappa.