La ricerca scientifica ha fatto un passo avanti significativo nel campo della riabilitazione degli amputati. Gli scienziati dell’Università di Pittsburgh hanno sviluppato una tecnica di stimolazione del midollo spinale che non solo riduce il dolore del cosiddetto “arto fantasma”, ma restituisce anche la sensazione negli arti amputati. Questo progresso potrebbe migliorare notevolmente la mobilità e la qualità della vita delle persone amputate.
La stimolazione del midollo spinale come soluzione innovativa
Riduzione del dolore e recupero della sensazione
La stimolazione del midollo spinale si è rivelata un metodo efficace per ridurre il dolore dell’arto fantasma e per ripristinare la sensazione negli amputati. Questa tecnica rappresenta un avanzamento significativo nella tecnologia protesica, offrendo nuove possibilità di trattamento per chi ha subito un’amputazione.
Miglioramento dell’equilibrio e della stabilità
Attraverso l’uso di sensori di pressione posti sul plantare di un piede protesico, gli impulsi elettrici vengono trasmessi al midollo spinale del paziente. Questo feedback sensoriale ha dimostrato di migliorare l’equilibrio e la stabilità del cammino, elementi fondamentali per la mobilità quotidiana.
Un approccio unico e i benefici clinici
Un approccio diverso alla stimolazione
A differenza dei sistemi di stimolazione tipici, che agiscono sopprimendo i neuroni del dolore con un altro segnale sensoriale, il gruppo di ricerca dell’Università di Pittsburgh ha sfruttato la tecnologia esistente per ripristinare il feedback sensoriale, sostituendo le connessioni interrotte tra i neuroni sensoriali dell’arto mancante e il sistema nervoso centrale.
Controllo attivo e risultati significativi
La ricerca ha permesso di esercitare un controllo attivo sui parametri di stimolazione del midollo spinale, consentendo di regolare la stimolazione in tempo reale mentre i soggetti utilizzavano la loro gamba protesica per stare in piedi o camminare. Oltre a un miglioramento clinicamente significativo nel controllo dell’equilibrio e del cammino, i partecipanti hanno riferito una riduzione media del 70% del dolore dell’arto fantasma, un risultato estremamente importante considerando la mancanza di opzioni di trattamento disponibili clinicamente.
La bellezza di questa tecnologia risiede nella sua versatilità: lo studio pilota ha dimostrato che può funzionare in persone con danni estesi ai nervi periferici a causa di condizioni croniche, come il diabete, o in persone con amputazioni traumatiche. Inoltre, non richiede elettrodi su misura costosi o procedure chirurgiche insolite, rendendola più facilmente scalabile a livello nazionale.
“Siamo in grado di produrre sensazioni fintanto che il midollo spinale è intatto”, ha affermato il dottor Lee Fisher. “Il nostro approccio ha il potenziale per diventare un intervento importante per l’amputazione degli arti inferiori e, con il giusto supporto da parte dei partner industriali, potrebbe essere trasferito nella pratica clinica nei prossimi cinque anni”.
Questo studio rappresenta una svolta per le persone amputate, offrendo una nuova speranza per una vita più attiva e indipendente. La stimolazione del midollo spinale potrebbe presto diventare una soluzione standard nel trattamento post-amputazione, migliorando significativamente la qualità della vita di milioni di persone in tutto il mondo.